Proprio nel giorno in cui è arrivato l’esercito e un gruppo di volontari si è aggiunto per le ricerche del piccolo Gioele – il bambino di 4 anni scomparso lo scorso 3 agosto con la madre, Viviana Parisi, poi ritrovata morta – potrebbe esserci una svolta nel giallo di Caronia. Uno dei volontari ha segnalato la presenza di qualcosa, come riferito da SkyTg24. Gli inviati sul luogo fanno sapere che potrebbe essere il corpo di un bambino o di un animale, ma sul posto è arrivato anche il procuratore di Patti, Angelo Vittorio Cavallo con la polizia scientifica.
“Hanno trovato qualcosa ma non sappiamo cosa. Siamo qui in attesa di capire”, ha detto Mariella Mondello, la zia del bambino, che si trova nella zona in cui è arrivato il procuratore. Con lei c’è anche il fratello, Daniele Mondello, padre di Gioele, che non ha parlato, aspettando sviluppi nella sua auto. Il luogo in questione è una sorta di dirupo, un fossato. Le forze dell’ordine hanno circoscritto la zona e non è consentito l’acceso a giornalisti. Il posto è molto distante, diverse centinaia di metri, da dove è stata ritrovata Viviana Parisi. (Continua…)
Il corpo della donna era a circa un chilometro dall’autostrada. La segnalazione del volontario, un carabiniere in congedo, è arrivata poco dopo mezzogiorno. In questi giorni sono stati setacciati circa 600 ettari di terreno. Agenti, militari e volontari sono passati spesso a cercare anche nelle stesse zone. Non è ancora stato chiarito se l’area in questione fosse già stata controllata.
«Hanno trovato qualcosa ma non sappiamo cosa. Siamo qui in attesa di capire». A parlare è Mariella Mondello, la zia del piccolo Gioele che si trova nella zona in cui è arrivato il procuratore di Patti, Angelo Vittorio Cavallo con la polizia scientifica. Con lei c’è anche il fratello, Daniele Mondello, il papà di Gioele, che non parla. E’ in auto in silenzio in attesa di sviluppi. Il luogo si trova a circa 200 metri dall’autostrada Messina-Palermo dove la mamma il figlioletto sono stati visti per l’ultima da un testimone, dopo un lievi incidente. (Continua…)
“Viviana non lo avrebbe mai ucciso e non aveva paura dei cani”, ha detto il papà di Gioele, Daniele Mondello, che guida un centinaio di volontari che stamane, rispondendo al suo appello, intorno alle 7.30, si sono presentati presso il centro di coordinamento sulla statale 113, al distributore di benzina di Caronia. Dopo le dichiarazioni dei testimoni che hanno visto il piccolo vivo allontanarsi in braccio alla mamma, le attività si concentrano verso la montagna. Armate di bottiglie d’acqua e zainetto, le squadre di volontari – che affiancano i familiari – guidate dal padre del piccolo, setacciano l’area. Trovato un cappellino, ma non è di Gioele. “Tutte le ipotesi sono aperte, abbiamo fiducia nei magistrati”, dice Mariella Mondello, la zia del bimbo, presente insieme a nonno Letterio. “Siamo genitori anche noi e vogliamo fare la nostra parte”, hanno detto alcuni volontari.
Appare comprensibilmente molto provato il papà di Gioele. “Viviana non l’ha ucciso, l’amava troppo”, ripete a chi gli sta accanto, “dobbiamo trovarlo”. I volontari, non solo siciliani, ma anche turisti in vacanza in zona, stanno setacciando l’area attorno al traliccio, spostandosi via via più avanti. E se Giuseppe Mondello esclude le piste dell’omicidio-suicidio e dell’aggressione da parte di cani, la sorella Mariella non crede che ci fosse qualcosa o qualcuno che ha indotto la la cognata ad allontanarsi: “Era solo nel panico in quel momento, non fuggiva da niente”. Daniele – più volte venuto in zona durante questi sedici giorni per cercare qualche traccia utile – per un attimo si guarda attorno, si rivolge alle tante persone presenti: “Grazie a tutti…”, continua.