Giorgia si racconta in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” tra insicurezze, amore e il rapporto con il tempo che passa. Il prossimo 7 novembre la cantante 51enne sarà al Forum di Assago, attesissima tappa del “Blu Live-Palasport” con cui girerà l’Italia fino a metà dicembre.
Giorgia è un’artista che si mette sempre in discussione: “Mi sono fatta tante domande dopo il Festival di Sanremo. E anche prima, perché la musica, il mondo sono cambiati”. Della nuova avventura nei palasport dice: “Sento di essere al mio posto. Il tour nei teatri lirici è stata un’eccezione. Un po’ mi spaventava, ero rispettosa del luogo ma poi finivano tutti in piedi a ballare”.
“Sono orgogliosa del rapporto con il mio pubblico, abbiamo fatto un pezzo di strada insieme”
L’entusiasmo di Giorgia non è mai cambiato nel tempo, come l’orgoglio per il legame che è riuscita a instaurare con il suo pubblico. “Dura da trent’anni – sottolinea – dirlo mi fa impressione, sembrano passati dieci minuti. È una cosa che mi sento di definire affetto: vado al supermercato, al bar, accompagno mio figlio Samuel a scuola, e la gente me lo dimostra. È reciproco”. “Come saprei” è la canzone con cui ha vinto il “Festival di Sanremo” nel 1995 e che i giovani cantano ancora oggi.
“Devo tutto alle madri – ammette Giorgia – pure ai padri per non essere scortese. Abbiamo fatto un pezzo di strada insieme. Il tempo non ti toglie solo, ti dà. Io sono grata e sento la gratitudine. La musica è condivisione: per cosa ci si emoziona oggi? Abbiamo più paura che emozione”.
“In un periodo un po’ difficile, in cui mi ero rintanata, Elisa mi ha aiutata”
Che rapporto ha Giorgia con il tempo che passa? “Pensavo di viverla con sportività – spiega – ma dieci anni fa non stavo così. Ho fatto delle foto e mi vedo cambiata.
Ti cambia la faccia, ma ho fiducia che se lavori con la tua interiorità, fuori si vede. L’importante è che ci sia armonia. Sono fifona, ho paura a farmi fare una puntura in faccia. Mia madre e mia nonna si sono operate per la miopia, io no. Terrore. E se una volta l’oculista più bravo si sbaglia?”. L’artista ha voluto inserire nel suo ultimo progetto molte collaborazioni, ma con Elisa parla di un legame speciale: “In un periodo un po’ difficile, in cui mi ero rintanata, Elisa mi ha detto una frase stupenda: ‘Non mi andare troppo giù’. Il legame con lei è speciale, mi ha ‘prestato’ suo marito, Andrea Rigonat, per il tour.
Non avevo il chitarrista e lei subito: ‘Ma c’è Andrea’. Con Elisa il rapporto è tutto musicale: c’è stima, rispetto, amicizia”. Poi aggiunge: “Mi ero chiusa, ma ora torno sul palco e batto la paura di non essere all’altezza del ricordo che la gente ha di me”.
“Ci sono generazioni di donne cresciute con l’idea che devi piacere”
La solidarietà tra donne esiste davvero? “Accade che una non supporti un’altra – afferma – ma per me non è questione di cattiveria, piuttosto di paura, un retaggio culturale dove vince sempre il maschio. Ci sono generazioni di donne cresciute con l’idea che devi piacere, devi essere accettata, la società chiede una performance.
Quindi hai paura, ti devi guadagnare il tuo spazio”. L’autostima è un’altra cosa. “Quella si acquisisce dalla famiglia – dice la cantante – dalle letture, dalle cose che ci hanno messo nella testa.
C’è una generazione nuova, è la mentalità che fa le differenze. Penso a quando mio figlio Samuel mi ha chiesto: ‘Chi sono i gay?’. Ho risposto: ‘Gli amici nostri’. Gioca a calcio con le ragazze, ai tempi miei le squadre erano separate”.
“Dici ‘ti amo’ e non finisce lì: più migliori come persona e meglio ami”
Poi c’è l’amore, che nella vita di Giorgia ha un posto d’onore, quello per il figlio Samuel e quello per il compagno Emanuel Lo, che ha otto anni meno di lei: “Ho temuto la differenza d’età, tantissimo, avevo paura: non credevo che potesse andare.
La vita ti smentisce. Non avrei mai pensato che saremmo durati vent’anni. Era un ragazzino ma io ero più immatura di lui a gestire le emozioni”.
Poi aggiunge: “Dell’amore non ci ho mai capito niente, venivo da un sentimento idealizzato. L’amore invece s’impara. Dici ‘ti amo’ e non finisce lì: più migliori come persona e meglio ami. È irrazionale ma la vita ti modella”. Poi fa un po’ di autocritica e dice: “Ho la mania del controllo. In casa non sopporto le cose fuori posto. Mi concedo di essere compulsiva nei lavori pratici, per il resto ho un po’ mollato”.
Giorgia dice di avere un buon rapporto con i social. “È autentico – svela -. Mi piace avere un contatto, una volta si scrivevano le lettere al fan club, oggi è tutto immediato. Sono capitate cose brutte anni fa. Era morto da poco Pino Daniele e mi scrissero: ‘Cerca di seguire l’amico tuo’. Una violenza unica. Adesso mi scrivono: ‘C’hai le rughe’, come fosse una colpa. Ho risposto: ‘Invecchiamo tutti’”.
Degli esordi conserva il ricordo del rapporto costruito con Pippo Baudo: “Pippo è nel nostro Dna, siamo cresciuti con la sua voce che risuonava, ricordo la prima volta che mi chiamò: ho sussultato.
Ci siamo costruiti un rapporto reale, vero, sincero. Abbiamo litigato, fatto pace, c’è stima, mi ha visto crescere. Ha creduto tanto in me anche quando non ci credevo io. C’è sempre stato anche quando non ci siamo visti”. Giorgia ha recitato per Rocco Papaleo nel film “Scordato”: “Mi è piaciuto molto e spero di farlo ancora, studio e mi impegno. Rocco me l’aveva detto: ci prenderai gusto”.