Il video alla fine dell’articolo. Speravo di poter comunicare la mia completa guarigione. Non è così, sono ancora alle prese con il Covid-19″. Giovanna Pancheri, 40 anni, corrispondente di Sky Tg24 dagli Stati Uniti, con un video pubblicato su Instagram, spiega di aver contratto il coronavirus. La giornalista si è appena sottoposta al secondo tampone che ha dato ancora esito positivo.
“Ringrazio i medici che mi sono stati vicino in questa situazione. E’ una malattia molto debilitante anche se arriva con sintomi lievi, come nel mio caso. Non esistono reali cure e avere vicino un dottore che monitora la situazione è molto importante”. L’ultima apparizione pubblica di Pancheri risaliva al 17 marzo, quando aveva condiviso via social un video volto a sensibilizzare i follower proprio sul tema coronavirus. (Continua…)
Da allora, il silenzio. “Sono rientrata dagli Stati Uniti circa un mese fa, ho cominciato ad avvertire i primi sintomo il 18-19 marzo”, spiega oggi. “Ho fatto il tampone il 23 ed è arrivata la diagnosi che, sul momento, sembra quasi una sentenza. Fortunatamente questa malattia si può superare, io ho avuto sintomi tutto sommato lievi se confrontati con le storie drammatiche che arrivano dal paese. Mi considero per questo fortunata”.
Poi avverte: “Ci sono sintomi che sono una spia importante. Uno su tutti, la perdita dell’olfatto: se vi succede, lo capite. Non è qualcosa che si può confondere, vi assicuro che se avete questo sintomo lo capite. Io non riuscivo a sentire odori, non sentivo il bagnoschiuma sotto la doccia. (Continua…)
A quel punto ho avvicinato il naso al limone, ad un arancio, infine all’alcool e, per quanto provassi ad odorare, non ci riuscivo”, aggiunge. “Fa impressione, è stato questo a far suonare il campanello d’allarme a me e ai medici”. Prima del congedo, l’inviata ci tiene ad invitare i cittadini al rispetto delle misure anti-contagio imposte dal Governo. “Penso di aver superato la fase più difficile e dura, spero di avere un risultato diverso dal prossimo tampone.
Sono l’esempio vivente di una serie di cose. In primis, che l’isolamento funziona: quando sono tornata dagli Stati Uniti, l’isolamento non era obbligatorio. Ho deciso autonomamente di farlo e ho salvato la mia famiglia, è fondamentale rispettare queste regole. I miei familiari mi mettono pranzo e cena fuori dalla porta”, evidenzia. “Sono anche l’esempio di come questa malattia più durare più di 14 giorni. Rifarò il tampone tra una settimana. Vi terrò aggiornati, ma ci tenevo a ringraziare quanti di voi mi hanno scritto chiedendomi che fine avessi fatto”.