Giovane infermiera si uccide: non ce l’ha fatta a resistere allo stress

di admin

Giovane infermiera si uccide: non ce l’ha fatta a resistere allo stress

| giovedì 30 Aprile 2020 - 16:45

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Giovane infermiera si uccide: non ce l’ha fatta a resistere allo stress

Emergenza Coronavirus. Si è suicidata nella sua casa di Milano. Mary Monteleone non ce l’ha fatta a resistere allo stress. La terza collega in due mesi.

Prestava la sua opera di Infermiera presso un reparto Covid-19. Mary Monteleone, di Milano, non ce l’ha fatta a resistere allo stress e si è tolta la vita. Di recente era stata assegnata ad un reparto dedicato ai positivi, presso la pneumologia dell’Ospedale San Carlo. Nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 aprile 2020 ha compiuto l’estremo gesto, impiccandosi. Lo comunica Notizie.it. (Continua…)

Mary è stata ritrovata morta dai due figli adolescenti, in casa. Nelle ultime settimane si occupava principalmente dei pazienti affetti da Coronavirus, in base ad una riorganizzazione del personale operata dalla direzione. Spostata in pneumologia, è rimasta in servizio sino all’ultimo giorno che ha vissuto “in un reparto di quelli brutti, dove molti vanno a morire”, ha riferito un collega.

Non si conosce però la motivazione che ha spinto l’infermiera a compiere un tale tragico gesto, tutti la definiscono come una persona molto riservata ma sempre gentile e sorridente, una grande lavoratrice. “Sono vent’anni che mi occupo di Pronto Soccorso, ma una cosa così non l’avevo mai vista”, ha confessato un collega alla testata Tpi. (Continua…)

Nessuno insomma si sarebbe mai aspettato che Mary Monteleone avrebbe posto fine alla sua vita, soprattutto i suoi familiari. All’Ospedale San Carlo gira voce che ci sia grande preoccupazione circa la riapertura delle attività in Lombardia, come avverrà gradualmente dal 4 maggio 2020.

L’ASST Santi Paolo e Carlo, però, non lascia da soli i suoi dipendenti e già dall’inizio della pandemia ha attivato un servizio a loro dedicato: presso una stanza ci si può rilassare, con musica soft di sottofondo e luci soffuse, per staccare dal caos del lavoro in emergenza. Inoltre il gruppo offre consulto psicologico dedicato a chiunque ne faccia richiesta, sempre riservato allo staff impegnato nel lavoro quotidiano in ospedale.

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