Il Comitato tecnico scientifico ha confermato il suo assenso al rientro in classe degli studenti delle scuole superiori: la misura del 50% e fino al 75%, come previsto dal Dpcm del 14 gennaio,
assieme alle disposizioni prefettizie e alle conseguenti note organizzative degli Usr, sarebbero state reputate sufficienti per il ritorno in presenza anche nella scuola secondaria di secondo grado a partire dal 18 gennaio. (Continua..)
Gli scienziati lo hanno ribadito davanti al ministro della Salute, Roberto Speranza, e a quello per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che la mattina di domenica 17 gennaio, alla vigilia del ritorno in aula in quattro regioni, hanno convocato una riunione d’urgenza con i componenti dello stesso CtS.
Lunedì 18 tocca a quattro Regioni
Le scuole vanno dunque riaperte, hanno detto gli esperti: lunedì 18 toccherà a Lazio, Piemonte, Emilia Romagna e Molise. Perchè per gli scienziati del CtS, se qualche presidente di regione decidesse diversamente, scrive l’Ansa, “se ne assume la responsabilità”. (Continua..)
Non ci sono motivi di rischio particolari
I componenti del Comitato tecnico scientifico, dunque, hanno ribaltato le condizioni: la base di partenza non è più quella della cautela eccessiva e della necessità di continuare a rimanere a casa per svolgere la didattica a distanza.
Chi dovesse decidere diversamente, come hanno fatto diversi governatori nelle scorse settimane e confermato anche in questo frangente, dovrà esternare le motivazioni. E poi, laddove sollecitati, fornire adeguate argomentazioni anche davanti ai giudici dei Tar.