“Ha ucciso i nostri figli per vendetta”

di redazione

“Ha ucciso i nostri figli per vendetta”

| lunedì 26 Novembre 2018 - 08:26

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“Ha ucciso i nostri figli per vendetta”

Le continue denunce della donna non sono mai state ascoltate. Nel 2013 il marito, che non accettava di essere stato lasciato, soffocò i bambini.

“Me la prenderò con i tuoi figli, te la farò pagare”. Era una delle tante minacce che Pasquale Iacovone, imbianchino di 42 anni della Valcamonica, rivolgeva quotidianamente alla moglie Erica.

Finché un giorno di luglio del 2013 quelle frasi atroci si trasformarono in realtà: l’uomo, che non accettava di essere stato lasciato, soffocò i suoi due figli Davide e Andrea, di 9 e 12 anni, e poi diede loro fuoco. Casi disperati come questo accadono quando un padre uccide i bambini per punire la donna che dice di amare.

INSULTI E AGGRESSIONI DAVANTI AI FIGLI

La storia terribile di Erica Patti è stata raccontata la sera del 25 febbraio da Nadia Toffa a Le Iene. «Prima li ha soffocati perché quello era il suo metodo, poi ha riempito il loro letto di benzina mettendo accuratamente anche degli stracci sotto i loro corpi ben imbevuti e gli ha dato fuoco». Un gesto folle dopo anni di violenze nei confronti della moglie: minacce di morte, coltelli puntati alla gola, tentativi di strangolamento davanti ai bambini terrorizzati. «Lui insegnava ai suoi figli che la loro mamma era una puttana».

I SEGNALI INASCOLTATI

«C’erano tanti segnali del pericolo che correvo, ma le forze dell’ordine non mi aiutarono», dice tra le lacrime Erica, che più di una volta si è sentita dire dai Carabinieri: «Signora, faccia un po’ la brava. Lui è li fuori che piange», oppure «Lei non può venire qui da noi tutti i giorni», o ancora:

«Iacovone è tutto fumo e niente arrosto». Non solo non è stata ascoltata, ma a quell’uomo, dopo tutte le minacce nei confronti della moglie e dei figli, è stato dato il permesso di portare i bambini 15 giorni al mare. E lì si è vendicato senza che Erica potesse fare più niente. «Provo odio per chi non mi ha saputo aiutare. Oggi i miei bambini sarebbero ancora vivi».

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