Era entrato con gioia, guardava con occhi stupefatti i compagni, il mondo nuovo. Sorrideva, era felice, aveva voglia di conoscere il mondo». Ventiquattro ore dopo quel ricordo gioioso della suora che lo aveva accolto nel suo primo giorno all’asilo è costretto a fare posto al dolore e alla disperazione. «Oggi abbiamo solo lacrime», spiega congedandosi.
Marco Forchetta, tre anni appena, è morto ieri mattina, pochi minuti prima che suonasse la campanella del suo secondo giorno nella struttura gestita dalle religiose di Valle di Cadore. Sono le otto di ieri quando arriva la chiamata al 118. Il bimbo da qualche tempo accusava improvvisi mal di pancia ma le visite non hanno mai chiarito nel dettaglio cosa sia a causarle.
Ieri mattina però mamma Silvia Del Longo si preoccupa. Chiama i soccorsi, l’ambulanza di Pieve di Cadore arriva sul posto in una manciata di minuti. Dall’ospedale di Treviso si alza in volo l’elicottero Leone 1. Nell’abitazione il medico anestesista prova a far ripartire il cuoricino ma non c’è nulla da fare. Sul posto arrivano anche i carabinieri, coordinati dal maggiore Marco Stabile. I militari sentono la madre e i familiari. Mettono in fila gli elementi a disposizione e avvertono il magistrato di turno la dottoressa Marta Tollardo che, con ogni probabilità, questa mattina conferirà l’incarico per l’esame autoptico.
Un accertamento che dovrà chiarire cosa sia successo nei drammatici minuti che hanno preceduto la tragedia. L’esame è previsto per le dieci di questa mattina all’ospedale San Martino di Belluno e avrà il compito di chiarire se il piccolo potesse essere salvato.
Non solo. Gli inquirenti, probabilmente, dovranno anche provare a capire se nel corso degli accertamenti a cui il bimbo è stato sottoposto nell’ultimo periodo qualcuno potesse accorgersi di qualcosa o potesse, in qualche modo, indirizzarlo verso le cure più opportune. Dubbi e interrogativi che si accavallano nell’immediatezza dei fatti e che necessitano di tempo per lasciare spazio alle certezze. La famiglia Del Longo, il nonno Renzo, la mamma Silvia che insegna in paese, sono molto conosciuti e stimati nella piccola e coesa comunità di Valle di Cadore.
Spesso era proprio il nonno materno a andare a spasso con il piccolo, per quest’anno scolastico era tutto pronto: Marco avrebbe iniziato l’asilo. Un momento indimenticabile per tutti. Per tutti l’ultimo ricordo di Marco felice. Una tranquillità che all’improvviso è svanita per sempre. Nelle prossime ore, non appena il magistrato di turno riceverà la prima relazione del medico necroscopo, potrebbe decidere di firmare il nulla osta alla sepoltura.