Tommaso Paradiso che con Marco Primavera e Marco Antonio Musella il 7 settembre scorso aveva chiuso il tour italiano dei Thegiornalisti con un mega concerto al Circo Massimo davanti a 45mila persone, ha scelto di sciogliere una band da settimane sulla graticola dei pettegolezzi, affidandosi a una serie di post su Instagram.
Ora, si dirà che dei tre nessuno si ricorderà mai o ha mai ricordato la faccia dei due che suonavano di fianco a Tommaso. Che fin dall’inizio del successo (quello vero) gli incontri con i giornalisti (quelli veri) li ha fatti solo Tommaso e bastava così. Che essendo Tommy l’autore di tutto quello che usciva dalla sua bocca fosse giusto così.
Per quanto ne sappiamo gli avvocati di parte sono già al lavoro e sicuramente il futuro prossimo ci racconterà cose che non hanno a che fare con la musica ma con il protagonismo o lo pseudo tale. Intanto però i Thegiornalisti nati nel 2009 si sciolgono nel 2019 e in dieci anni di cose ne sono successe. Non abbastanza forse o non quelle che, almeno due di loro si aspettavano. Ecco il testo integrale di Tommaso Paradiso:
«Tra qualche giorno uscirà una nuova canzone. Non uscirà come Thegiornalisti ma come Tommaso Paradiso. D’ora in poi tutto ciò che scriverò e canterò non sarà più Thegiornalisti ma Tommaso Paradiso. E’ giusto che sia così. E’ stata una fantastica avventura che ci ha portato fino al Circo Massimo. Ma sapete meglio di me che le storie nella maggior parte dei casi non sono eterne. E’ inutile che vi stia a raccontare le dinamiche per le quali si è arrivati a questa conclusione. I problemi ce li teniamo per noi. A voi deve rimanere tutto l’amore che abbiamo condiviso insieme.
Ovviamente ci saranno polemiche, sarò pronto a leggere e a sentire qualsiasi cosa. Si faranno congetture si diranno inesattezze, è inevitabile. Ma d’altronde chiunque ha il diritto di esprimere la propria opinione anche se non conosce la materia trattata. Ho scritto e cantato ogni singola parola di tutto ciò che fino a oggi avete ascoltato. Continuerò a farlo come Tommaso Paradiso. Sono stati questi ultimi mesi molto difficili, sono stato in silenzio. Volevo che il Circo Massimo fosse una festa e non un funerale. Ripeto, credo che non sia nobile spiegarvi il come e il perché di tutto questo». «Se un giorno – continua il post – sarò dagli eventi costretto a dare spiegazioni lo farò. Per ora, vi basti solo sapere che sono stato male. E per vivere bisogna stare bene, trovarsi in armonia, altrimenti un sogno può diventare un incubo.
Non sono in grado di vivere in un clima di tensione né a casa né al lavoro, né in macchina, né in qualsiasi parte del Pianeta. La musica è liberazione; la musica mi ha sempre portato lontano dai guai; la musica è la mia protezione. E anche questa volta mi ha spinto altrove. Da questa mia esperienza invito tutti a conoscere e a comprendere i propri limiti, cosa siamo, dove possiamo arrivare e cosa possiamo fare e dare. Non vi voglio rubare altro tempo. A voi potrà sembrare che una storia sia finita e che un’altra storia abbia inizio. In parte è vero. I Thegiornalisti per quel che mi riguarda non esistono più. Ma esistono le canzoni, sempre e solo quelle. Quelle di prima, quelle di oggi e quelle di domani. E io sarò con loro, sempre e solo con loro. Non vi chiedo nulla, se non di tentare di avere un po’ di delicatezza nel voler cercare di esprimere sacrosante opinioni sulla vicenda. le cose accadono ragazzi è insito nella natura mutevole dello spazio e del tempo. sempre vostro, Io».