Sta facendo discutere anche sui social, tra chi approva e chi è contrario, la storia del figlio di un boss barese al momento in carcere, che a 9 anni è stato accompagnato in chiesa a bordo di una fiammante Ferrari cabrio rossa, in occasione della sua prima comunione.
L’episodio, che risale a domenica scorsa, è avvenuto ai piedi del sagrato della chiesa Redentore, nel difficile quartiere Libertà di Bari, a pochi metri dalla strada in cui l’anno scorso fu aggredita dalla moglie di un boss la giornalista della Rai Mariagrazia Mazzola.
La notizia è riportata dal Corriere del Mezzogiorno: sempre domenica scorsa, all’esterno della stessa chiesa, un’altra famiglia legata ai clan locali ha organizzato uno
spettacolo di fuochi pirotecnici per festeggiare un’altra comunione. Secondo quanto riferito, il bimbo arrivato in Ferrari è figlio di un boss che
al momento si trova in carcere e al quale hanno negato il permesso di assistere alla celebrazione. L’arrivo in Ferrari e i fuochi pirotecnici hanno scatenato l’ira del parroco don Antonio D’Angelo che poco prima, nella sua omelia, aveva invitato i fedeli a non spettacolarizzare i sacramenti:
«Mai viste cose simili che detesto e non approvo affatto – ha commentato il parroco – non hanno nulla a che vedere con i sacramenti».