Il figlio è morto a Rigopiano, il padre porta i fiori sul luogo della tragedia e gli arriva una multa da oltre 4mila euro

di redazione

Il figlio è morto a Rigopiano, il padre porta i fiori sul luogo della tragedia e gli arriva una multa da oltre 4mila euro

| venerdì 11 Gennaio 2019 - 10:55

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Il figlio è morto a Rigopiano, il padre porta i fiori sul luogo della tragedia e gli arriva una multa da oltre 4mila euro

La strage di Rigopiano, avvenuta il 18 gennaio del 2017, non smette di fare polemica: multa di 4.550 euro a Alessio Feniello, padre di una delle vittime. Il Tribunale di Pescara ha condannato Alessio Feniello, padre di una delle 29 vittime della strage di Rigopiano, a pagare una multa di 4.550 euro perché ha portato i fiori sulla tomba del figlio Stefano.

La condanna è arrivata non perché non poteva rendere omaggio al figlio scomparso in maniera così violenta, ma perché il 21 maggio scorso ha violato i sigilli posti presso l’Albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort, scenario della valanga.

Ma l’uomo non ci sta e non vuole pagare: “Non ci penso nemmeno – scrive su Facebook – se necessario faccio tre mesi di carcere”. Più volte Feniello era stato ripreso dalle Forze dell’Ordine e invitato ad uscire, perché si introduceva abusivamente nel luogo della tragedia.

E ora è arrivata la condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio. È basito Alessio e sul social scrive: “Cosa posso dire oggi mi hanno notificato questo, siccome ché mi sono recato a Rigopiano a portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio Stefano Feniello”.

E continua: “Quelli ché non hanno fatto niente per salvare 29 persone a Rigopiano stanno tutti ancora a piede libero io invece devo pagare”.

Ovviamente Feniello non riesce a farsi una ragione di quanto accaduto, reputa vergognoso che un padre debba pagare per aver portato dei fiori sulla tomba del figlio. Sulla notifica del Tribunale si legge che l’uomo si sarebbe introdotto abusivamente, violando così i sigilli giudiziari, “nonostante le ripetute diffidi ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell’ordine addetti alla vigilanza del sito”. Lo sfogo del padre di Stefano è giustificato, perdere un figlio così a soli 28 anni è stato per lui un trauma, che a 2 anni di distanza rivive ogni giorno della sua vita.

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