Il funerale del carabiniere ucciso a coltellate: Rip Mario

di admin

Il funerale del carabiniere ucciso a coltellate: Rip Mario

| lunedì 29 Luglio 2019 - 11:12

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Il funerale del carabiniere ucciso a coltellate: Rip Mario

Sono circa 400 le persone già presenti nella chiesa di Santa Croce di Santa Maria del Corso in attesa dell’inizio dei funerali del vice brigadiere Mario Cerciello Rega. I banchi della chiesa dei Francescani sono completamenti pieni e decine di persone sono in piedi nelle navate laterali. Altre decine di persone, oltre i volontari della Protezione Civile e ai militari, sono sul piazzale esterno. L’arrivo del feretro del vice brigadiere è previsto pochi minuti prima delle 12.

 All’esterno sono allineate le corone di fiori del Presidente della Repubblica, dei Presidenti del Senato e della Camera, della Ministro della Difesa, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e della Compagnia Roma Centro, alla quale apparteneva il militare. Il picchetto di onore dei carabinieri, in alta uniforme, renderà gli onori a Cerciello Rega. La cerimonia funebre sarà officiata dall’Ordinario militare Mons. Santo Marcianò. Sono presenti anche i componenti dell’associazione cavalieri di Malta della quale Cerciello Rega faceva parte per svolgere attività di volontariato.

Una folla composta, sorpresa anche da un temporale, si è radunata ieri a Roma in Piazza del Monte di Pietà per dare l’ultimo saluto al vicebrigadiere  Mario Cerciello Rega, ucciso due notti fa. La moglie Rosa Maria veglia il feretro del marito, con gli occhi gonfi di lacrime. Intorno a lei, immobile nel suo dolore, il viavai delle migliaia di persone e appartenenti alle forze dell’ordine che sono venuti a dare l’ultimo saluto al vice brigadiere ucciso il 26 luglio. Hanno reso omaggio a Cerciello anche il premier Conte e la sindaca Raggi. Seduti accanto al feretro anche la madre del vicebrigadiere, la sorella e il fratello. 

Intanto emergono i particolari dell’autopsia. Sono state undici, e non 8 come sembrava, in totale le coltellate inferte da Elder Finnegan Lee al vicebrigadiere. Secondo l’autopsia Cerciello Rega è deceduto a causa della forte emorragia. E’ stato inoltre individuato dai carabinieri il pusher che ha venduto aspirina al posto della droga ai due californiani. Si tratterebbe di un italiano. Sono in corso accertamenti anche sulla posizione di Sergio B., l’uomo derubato che quella sera diede l’allarme al 112. Saranno indagati per reati di droga. A quanto ricostruito, l’uomo accompagnò personalmente i ragazzi dal pusher.

Intanto la foto di uno dei due americani, Gabriel Natale-Hjorth, con gli occhi bendati, apre il sito della Cnn, che parla di “un’immagine scioccante” e riferisce dell’avvio delle indagini sullo scatto. La foto rimbalza anche sugli altri media americani, dal Washington Post al Los Angeles Times che, citando le autorità italiane, parlano di “atto illegale”. “Siamo scioccati. Esprimiamo le più profonde condoglianze alla famiglia del brigadiere Cerciello Rega” afferma la famiglia di Finnegan Lee Elder in un comunicato. “Non abbiamo informazioni indipendenti sull’accaduto, non siamo stati in grado di avere comunicazioni con nostro figlio. Chiediamo il rispetto della nostra privacy durante questo momento difficile. I nostri pensieri vanno a coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”.

“Quel che è accaduto al vice brigadiere Mario Cerciello Rega – scrive su Facebook Luigi Di Maio – ci lascia ancora senza pace. C’è un passo in più che però possiamo compiere. Ed è quello di equiparare il trattamento delle vittime del dovere a quello delle vittime del terrorismo. È un tema dibattuto da tempo a cui il Parlamento deve rispondere. C’è già una legge del M5S depositata dal nostro senatore Gianmarco Corbetta. Spero che si riesca presto ad incardinare in commissione e che il testo trovi il supporto di tutte le forze politiche”.  Restano però ancora molti punti oscuri della vicenda: i due giovani erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata era semplice aspirina: dopo essersi resi conto di essere stati ingannati hanno rubato la borsa del pusher che conteneva il suo cellulare. L’uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa. Il pusher avrebbe poi chiamato il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa. A questo punto, all’orario stabilito, i due carabinieri in borghese si sono recati in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati, una zona centrale piena di studi di avvocati e case borghesi. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con 11 coltellate.

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