Il maschio è un animale, le donne se ne facciano una ragione

di redazione

Il maschio è un animale, le donne se ne facciano una ragione

| venerdì 09 Novembre 2018 - 16:48

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Il maschio è un animale, le donne se ne facciano una ragione

L’uomo, tendenzialmente, non sa tenerselo nei pantaloni. E quello che lo fa eccitare è un corpo sexy, tette grosse, culo giusto, tacchi dodici e labbra rosse e turgide. Dal punto di vista sessuale, dunque, che una donna sia affascinante, brillante, coinvolgente e colta conta meno di zero. Perché quello che attrae il maschio è solo l’involucro.

Argomentazioni rozze di un produttore di film porno, piuttosto che di qualche isolato scrittore misogino? Per nulla. A sostenerle è un giovane professionista quarantenne, Mirko Spelta, in un libro – Scusa se ti chiamo stronzo, Piemme – nel quale sostiene di rappresentare la maggioranza assoluta dei maschi italiani. E di aver scritto questo saggio per aiutare le donne a capire la vera natura del maschio, in modo da non farselo sfuggire.

E dunque eccoli, i consigli che Spelta dà all’universo femminile. Le donne devono bene mettersi in testa che il maschio è “geneticamente programmato per la caccia”, il che significa che è fatto per distribuire seme nella maggior parte di ventri possibili, mentre la donna “a livello istintivo e ancestrale” sarebbe tendenzialmente monogama e programmata per avere un partner alla volta. Questo, dice l’autore, è un problema, ma non per il maschio, sempre per la donna. La quale a quel punto ha l’incubo di “essere sempre la stessa. Cosa che, sessualmente parlando, è un problema”.

Cosa può fare dunque la femmina per non lasciarsi scappare il maschio? La risposta è: “Tener sempre alta la guardia e cambiare”, perché guai a pensare che l’uomo “vi appartenga”. In soldoni? “Basta vestiti dai colori tristi, grigi, blu o neri, scarpe tacco basso, occhialoni da vista e unghie smangiucchiate”. Benvenuti e, anzi, necessari, sono tacchi almeno dodici, vestiti, scarpe, trucco, parrucco e unghie perfette e curatissime. Non si tratta di un modo stupido per spendere i soldi ma al contrario “del miglior modo per venire incontro all’esigenza maschile”.

Ma Spelta non si ferma qui. Sostiene anche che le donne debbano esagerare, e quindi se, per esempio, avete intenzione di rifarvi il seno, è cosa buona e giusta che vi facciate una quinta o sesta misura, “una benedizione di Dio”. Altra imposizione: buttate via pigiami con gattini e cagnolini, via invece alla lingerie sexy in abbondanza, senza rischio di diventare volgari: anzi, la, volgarità eccita, per cui va benissimo. Ma c’è di più. Siccome l’uomo è come una pentola a pressione, è fondamentale tenere il suo livello ormonale sempre sotto la soglia di guardia. Come? Facendo spesso l’amore – non per il proprio piacere, ovviamente, ma perché lui non esploda, ndr – ma non solo… “quello che conta è che sia soddisfatto”.

Come recita il titolo del libro, infine, l’uomo è tendenzialmente “stronzo”, il che significa che la sua tolleranza con le donne è vicina allo zero. Ecco perché non dovreste mai appioppargli un guinzaglio corto – deve essere libero di avere ore settimanali per essere “autenticamente cretino, rozzo, sboccato” – né mai, nel caso vi capiti di sposarlo, “sedervi”, dormire sugli allori, tirare troppo la corda “perché a un certo punto si spezza”. Comunque se lui è stronzo, voi invece, si legge nel libro, non dovete esserlo, anzi vi tocca essere “sincere, spontanee, mai rompicoglioni”. In sintesi, “comportarvi bene” e non guardare ai soldi, giammai, che a loro questo non piace.

In tutto il libro non c’è incredibilmente una sola parola su come gli uomini dovrebbero vestirsi e comportarsi. “È un libro per le donne”, spiega l’autore. E tuttavia resta totalmente misteriosa la ragione per cui le donne, che sono all’opposto di come vengono dipinte, dovrebbero accattarsi questa specie di troglodita mai evoluto, che le costringe e spendere il loro certo non ricco stipendio per fare una vita d’inferno, sempre truccate e sui tacchi: al solo scopo, tra l’altro, non di fare almeno buon sesso – ma che sesso puoi fare con un uomo così? – ma di non perderlo. Come se non fosse meglio, un uomo così, perderlo piuttosto che trovarlo.

Veramente strabiliante poi è, nel libro, la costante e ossessiva attenzione al punto di vista maschile, nel totale disinteresse di ciò che potrebbe non dico fare felice una donna, ma almeno minimamente interessarla. Infatti, al termine della lettura, l’unica voglia che viene è quella, irresistibile, di diventare lesbica, e al tempo stesso trovare subito un modo per fare figli che sia alternativo alla penetrazione con un sub-uomo di tale portata. Spiega ancora l’autore che in realtà il libro vuole elogiare le donne. Ma così non è, visto che i consigli sono rivolti a loro, e ciò che viene consigliato farebbe impallidire il più incallito dei misogini.

Ci sarebbe da ridere se non fosse che le tesi di questo pur gentile e appassionato professionista e scrittore non solo sono comunque molto diffuse e gradite da parte del pubblico maschile, ma soprattutto sono quelle su cui di fatto si basa il nostro immaginario pubblico, televisivo, pubblicitario. Dove la donna è ancora un essere al quale spetta il compito faticoso di sedurre – mentre nel frattempo mette al mondo e cresce dei figli, lava e pulisce – e l’uomo quello di essere beatamente sedotto, mentre al tempo stesso passa la sua vita in ufficio (dove viene pagato molto più del corrispettivo femminile), salvo poi fare poco o nulla quando rientra a casa.

Insomma avremmo avuto bisogno piuttosto di consigli su come far regredire la natura animale dell’uomo a nostro favore, specie in un periodo dove questa natura – tra molestie e violenza sulle donne – è ogni giorno protagonista. Scriva subito Spelta un libro per gli uomini. Prospettandogli lo stesso scenario da incubo, rovesciato, che cerca di propinare a noi. Che ci sia parità editoriale, intanto.

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