Il padre di Mahmood: “Non l’ho abbandonato, ecco perchè gli ho chiesto di cambiare cognome”Nel 2019 dopo aver vinto per la prima volta il “Festival di Sanremo” nella categoria Campioni con il brano “Soldi”, Alessandro Mahmoud in arte Mahmood manifestò il desiderio di riabbracciare il padre dopo anni di abbandono e silenzio.
“Non si è fatto vivo ancora – confidò a “Chi” dopo la vittoria – Ma se non dovesse succedere, non fa nulla”. Ahmed Mahmoud, padre del cantante, ha rilasciato un’intervista a “Il Giorno” in cui nega di avere abbandonato il figlio. Sardo di madre ed egiziano di padre. Mahmood è nato 30 anni fa nel quartiere popolare del Gratosoglio a Milano.
Ahmed, 63 anni, è arrivato in Italia dall’Egitto quasi 40 anni fa. Oggi vive in una casa popolare del quartiere Corvetto, periferia Sud di Milano, con la sua quarta moglie e sua figlia. “Lavoro in un bar, è il mestiere che preferisco – svela – Nella vita ho fatto un po’ di tutto: autotrasportatore, benzinaio e muratore”.
“Sono stato presente anche dopo la separazione con la mamma”
La conversazione si sposta su Mahmood: “Tutti i genitori desiderano che i propri figli siano migliori di loro, che li superino. Io sono felice per mio figlio e per il suo successo. Però mi fa star male sentire da lui che l’ho abbandonato. Il messaggio che passa è quello di un padre che un giorno è sparito nel nulla, lasciandolo solo quando era un bambino e uscendo dalla sua vita. Invece sono stato presente anche dopo la separazione con la mamma”.
“Io sono andato via di casa quando lui era piccolo, è vero, perché era finito il matrimonio con sua madre – racconta – Succede in tante famiglie. È vero che mi sono rifatto una vita ma non ho mai abbandonato Alessandro: ci sono foto di noi due al parco, in momenti di vacanza, in diverse occasioni, anche in Egitto. Andavamo a mangiare fuori insieme, è anche venuto a casa mia quando vivevo a Trezzano sul Naviglio, ha preso in braccio la sua sorellina (che ho avuto da un’altra donna) che ora ha 11 anni e mezzo.
La settimana prima che partecipasse al Festival di Sanremo siamo andati a fare insieme un aperitivo. Non sapevo che sarebbe andato a Sanremo né che io avessi ispirato le sue canzoni. Anche se non ci vedevamo spesso, il rapporto non si è mai interrotto e non avrei mai immaginato che potesse parlare di abbandono. Mi fa soffrire sentirmi descritto in questo modo”.
“Sono stato ricoverato in ospedale e lui non è mai venuto”
Ahmed Mahmoud è venuto a conoscenza del malessere del figlio dalle sue canzoni. “Ho sofferto – confessa – Come ho sofferto sentendo ’Soldi’. Non è vero che pensavo solo ai soldi, anzi. Come se fossi interessato solo alle cose materiali. Io ho sempre voluto parlare con mio figlio e mi ritengo un uomo dalla mentalità aperta: da musulmano ho accettato tutti i riti cattolici nella mia prima famiglia. Sono stato ricoverato in ospedale per una brutta malattia, prima all’ospedale San Paolo e poi in Egitto durante il periodo Covid. Alessandro lo sapeva, gli ho chiesto di venirmi a trovare ma non è mai venuto. Io ci sono rimasto male. L’ultima volta ci siamo sentiti via messaggio più di un anno fa, ma sempre superficialmente”.
“Gli voglio molto bene, sono orgoglioso di lui e del suo successo”
Ahmed vorrebbe riallacciare i rapporti con Mahmood. In caso contrario, è disposto a prendere una decisione drastica. “Io gli voglio molto bene: è mio figlio – dice – Sono orgoglioso di lui e del suo successo. Mi sono emozionato quando una volta, mentre eravamo fuori a cena e lui era già famoso, veniva avvicinato da ragazzi che gli chiedevano l’autografo. Però c’è una cosa che non mi va giù.
Se lui davvero pensa che io l’abbia abbandonato e non vuole avere più a che fare con me, vorrei che cambiasse il suo cognome: non più Mahmoud. Non pretendo che cambi il suo nome d’arte ma quello reale. Ho provato a chiederglielo, mi ha risposto di no. E sto valutando se rivolgermi a un legale”.