A Parigi il carburante non ha mai superato 1,55 euro al litro da agosto a oggi. In Italia vale 1,67 euro, quasi 20 centesimi di differenza eppure in Francia centinaia di migliaia di persone scendono in strada per protestare.
Oltre 283mila persone sono scese in piazza in Francia per protestare contro l’aumento delle tasse sui carburanti. Si chiamano “giubbotti gialli” e si sono riuniti per protestare. Diversi incidenti gravi sono avvenuti in vari blocchi in corso nel Paese: una manifestante è rimasta uccisa in Savoia e 227 persone sono rimaste ferite, tre delle quali in modo grave. Diciassette i fermati.
Una manifestante dei cosiddetti “gilet gialli” che stanno bloccando le strade in Francia è stata “investita e uccisa da una automobilista” nella zona della Savoia, nel sud-est del Paese. Lo riferisce il ministero dell’Interno Christophe Castaner. L’automobilista è una madre che stava portando la figlia in ospedale quando è stata bloccata dai manifestanti che l’hanno circondata battendo sulla vettura. La donna, in preda al panico, ha accelerato e ha investito una manifestante.
Ora si trova in stato di fermo, ancora sotto choc per l’accaduto. Altri incidenti sono avvenuti nel nord, con qualche ferito leggero. Sulla tangenziale di Besancon, nell’est, un automobilista esasperato dal blocco stradale ha fatto inversione di marcia provocando un incidente con due feriti.
La protesta dei “gilet gialli” contro gli aumenti dei carburanti
I “gilet gialli” – (da “gilets jaunes”, il giubbotto catarifrangente che per legge va tenuto in macchina) – sono un movimento orizzontale che si è organizzato sulle reti sociali per mobilitarsi indossando un gilet giallo e bloccando la circolazione contro gli aumenti dei prezzi del diesel e della benzina, deciso dal governo per diminuire le emissioni di Co2. Il governo francese ha detto che avrebbe garantito la libertà ai “gilet gialli” di manifestare oggi in tutta la Francia contro l’aumento dei prezzi dei carburanti, pur avvertendo che “bloccare un Paese non è evidentemente accettabile”.