Lo ha certificato ieri l’Agenas: l’occupazione delle terapie intensive era già da giorni sopra il limite del 10% ed è salita al 15%, mentre i ricoveri ordinari salgono di un punto percentuale e arrivano al 16%, sopra il limite del 15%. Il terzo parametro, l’incidenza, è ampiamente superato da giorni: il limite della zona bianca è fissata a 50 casi per centomila abitanti, il Friuli ad oggi è a quota 264.
Se i ricoveri non si ridurranno nei prossimi giorni, cosa improbabile visto il trend di crescita della Regione (e in generale del Paese), la cabina di regia di venerdì prossimo certificherà il passaggio in giallo del Friuli Venezia Giulia a partire da lunedì 29 novembre. Ancora dentro i parametri, ma fortemente a rischio, l’Alto Adige: le terapie intensive sono subito sotto soglia, all’8%, mentre i ricoveri ordinari ballano proprio sulla soglia del 15%.
Le altre Regioni, se i ricoveri non si impenneranno la prossima settimana, sono ancora abbastanza tranquille, anche se la Calabria ha il 12% di ricoveri ordinari (ma il 6% di intensive) e il Lazio è già al 10% di ricoveri ordinari e all’8% di intensive. A livello nazionale i numeri sono ancora sotto controllo e lontane dalle soglie critiche: le terapie intensive sono occupate al 6%, i reparti ordinari al 7%.
Veniamo al bollettino quotidiano. Ieri in Italia sono stati registrati 11.555 nuovi casi di Coronavirus, in aumento rispetto ai 10.544 di ieri. In totale, dall’inizio dell’epidemia, i casi sono quasi 5 milioni, 4.915.981 per la precisione. Nelle ultime 24 ore sono state registrate 49 vittime, in lieve aumento rispetto alle 48 di sabato. I tamponi sono 574.812, rispetto ai 534.690 di ieri, con un rapporto tamponi-positivi stabile al 2%. I ricoverati con sintomi sono 4.250, mentre si sono contati 50 nuovi ingressi in terapia intensiva che portano il totale a 512.
I dimessi/guariti sono 5.220, per un totale di 4.639.449 dall’inizio dell’epidemia.A livello territoriale, le Regioni con il maggior numero di contagi sono Lombardia (1.930), Veneto (1.928) e Lazio (1.079). A proposito del Veneto, ieri si è registrato un balzo in avanti delle nuove infezioni. Il dato di 1.928 casi in un giorno non si registrava dai giorni caldi della terza ondata del virus. Il Veneto è ad un passo dal raggiungere la quota psicologica del mezzo milione di casi totali dall’inizio dell’epidemia: 499.540. Tredici le vittime in più rispetto a venerdì.
Il totale dei morti sale a 11.905. Regge il sistema ospedaliero; i pazienti Covid ricoverati nelle aree mediche sono 356 (-1), 69 (+5) quelli nelle terapie intensive. Quanto alla pillola anti-Covid, il farmaco che potrebbe arrivare in Italia dopo Natale, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro sottolinea: «La pillola non è uno strumento alternativo al vaccino, sono logiche diverse e complementari. Solo attraverso l’immunizzazione sappiamo che mettiamo un freno al contagio del virus e facciamo regredire l’epidemia, mentre la pillola agisce quando il virus è entrato nell’organismo e si sta riproducendo».