L’ultima vittima ieri pomeriggio a Grotteria. Mario Zavaglia, 77 anni, morto nella sua casa in montagna. Racconta nel pomeriggio il sindaco Vincenzo Loiero, impegnato in un sopralluogo sui punti più critici dei roghi: “Era partito questa mattina presto per andare nel suo casolare.
A metà mattinata il figlio ha provato a contattarlo senza riuscirci. Lo hanno trovato carbonizzato. La situazione qui è drammatica, stiamo andando con le squadre del Comune a soccorrere delle famiglie che sono ormai circondate dal fuoco”.
Appena venerdì a San Lorenzo, sull’Aspromonte, zia e nipote di Bagaladi sono morti nel tentativo di salvare il loro uliveto. Si chiamavano Margherita Cilione, 56 anni, e Antonino, 34enne.”Il ragazzo forse su un trattore pensava di fare argine con strisce tagliafuoco – si era commosso il sindaco di Bagaladi, Santo Monorchio –.
C’era vento, il terreno è in un pendio”. Una tragedia con la stessa drammatica dinamica si era già verificata a fine giugno a Montebello. Il sindaco Maria Foti ha ricordato la vittima nella riunione della città metropolitana, quando si è fatto un minuto di silenzio per i morti di questa stagione assurda.
Ha ricordato il sacrificio di Carmelo Genovese, che aveva 67 anni, “morto perché voleva salvare i suoi ulivi”. L’uomo ha affrontato il fuoco anche se le persone attorno gli raccomandavano di non farlo. Lo hanno trovato a terra, svenuto. Nemmeno l’elisoccoso è riuscito a fare il miracolo.
Il resoconto del sindaco è drammatico: “Abbiamo 170 focolai in tutta la regione. Ma c’è anche un’emergenza idrica, perché il fuoco ha danneggiato le condotte in montagna. Ho usato i fondi comunali per ripristinarle subito”. Il danno ambientale è inestimabile, feriti al cuore anche i laghetti di Salina, patrimonio Unesco.