Il suo ricordo con tutte le foto a fine articolo. «Come chi non si arrende mai». Era una frase che diceva spesso Ivan Camurri, il superatleta, di Alagna, in Valsesia, morto il giorno di Natale, dopo aver subito un’operazione al cuore. Per tutti era il simbolo della gioia di vivere nonostante i gravissimi problemi di salute che l’avevano tormentato negli ultimi tre anni. Da tempo infatti, il runner piemontese, combatteva contro una rara forma di leucemia che l’aveva debilitato.
Così il 35enne aveva dovuto fermarsi e curarsi, rimanendo lontano dalle amate montagne del Biellese e della Valsesia, dove si allenava tutti i giorni insieme con la moglie Agnese Valz Gen, partecipando poi a importanti competizioni agonistiche. Proprio la donna ha dato l’annuncio della scomparsa del marito con un post su Facebook. «Ivan se n’è andato. È dentro ad ognuno di noi con il suo sorriso e negli occhi del suo bimbo Francesco» .
«Ho una massa nel cuore»
«Mi hanno ricoverato il 9 novembre per qualcosa che sembrava risolvibile in pochi giorni. Dopo 40 giorni so che ho una massa nel cuore ma non so ancora contro cosa dovrò combattere- raccontava sui social -. Nei prossimi giorni sarò sottoposto ad un’operazione a cuore aperto per prelevare un campione di questa massa. Lo ammetto sono spaventato, ma sono anche fiducioso, dai figa non posso mica andarmene in una banale sala operatoria! Vorrei solo dire alla sfiga che è stato bello essere il suo uomo immagine per questi 3 anni, ma ora vorrei la rescissione del contratto».
Proprio sul web e attraverso i social Ivan Camurri, 34 anni, residente ad Alagna, aveva trovato migliaia di sostenitori e di persone che avevano imparato a volergli bene anche senza conoscerlo e a sostenerlo durante la battaglia. E lui ricambiava con la sua allegria e la gioia di vivere. Si faceva ritrarre in ospedale prima degli esami e le operazioni, inneggiando al buon vivere, al sorriso e alla bellezza di una giornata in famiglia o con gli amici.
La sua battaglia contro la malattia, tra momenti di tregue che gli avevano consentito, nel maggio scorso di partecipare a una gara a Stresa nel Novarese, si è conclusa a Natale lasciando sgomenti famiglia e quanti da tempo lo seguivano. Sempre sulle sue pagine aveva scritto: «Aprendo i social vedo solo gente che si lamenta o che si fa corrodere dall’odio e dal rancore; la vita mi ha insegnato che l’amore vince su tutto ed è soprattutto grazie al mio amore più grande Agnese che non mi sono mai arreso! Perciò amate e non perdete tempo a giudicare o a procrastinare, se volete fare qualcosa fatelo perché nessuno è invincibile o immortale!».
La commozione in rete
In molti gli hanno voluto dire addio con frasi di saluto. «La prima volta che ti vidi al nastro di partenza di una gara vertical, mi cadde l’occhio su un tuo tatuaggio (identico al mio ), pensai subito questo è metallaro come me – racconta un fan -. Forse era l’unica cosa che ci accomunava perché io non ero bravo nella corsa mentre tu viaggiavi come il vento! Buon viaggio Ivan». E ancora «Hai lottato come un guerriero, non hai mollato mai, sei stato un esempio x tutti noi che ci arrendiamo a volte di fronte a piccole montagne da scalare – dice Maurizio-. È stato un onore conoscerti, hai vissuto troppo poco tempo ma hai lasciato un segno indelebile dentro a ognuno di noi. Mi piace ricordarti così Ivan».