Il suo ricordo a fine articolo. I romanzi gialli, il genere thriller, l’attenzione verso la narrativa in generale. E poi le arti marziali, che insegnava e che raccontava, sempre con la scrittura. Erano le grandi passioni di Stefano Di Marino..
scrittore milanese, classe 1961, apprezzato autore di romanzi noir e spy stories, trovato morto la mattina di venerdì 6 agosto vicino alla sua abitazione in via Cagliero, dove viveva da solo. La polizia esclude che si sia trattato di morte violenta, propendendo invece per l’ipotesi del gesto estremo. In casa è stato trovato un biglietto, nel quale avrebbe spiegato le motivazioni.
Di Marino, detto Steve, è stato un artista molto prolifico: «Oltre duecento opere tra romanzi, saggi e pubblicazioni varie», sottolineano alcuni dei tanti amici e colleghi scrittori che hanno manifestato il loro dolore su Facebook per la tragedia. Il suo personaggio più celebre era il legionario Chance Renard, detto «il Professionista».
«Era una colonna portante della collana Segretissimo Mondadori, con lo pseudonimo di Stephen Gunn», ricordano di lui. «Uno scrittore di razza, un esempio per gli autori di genere nel nostro paese», dicono. Oltre a Stephen Gunn, Di Marino usava molti altri alias per firmare le sue opere. Amava gli sport da combattimento, come la Muay Thai o la Savate (la boxe francese), o la kickboxing: arti alle quali ha dedicato alcuni manuali.