Un focolaio di variante Delta (nuovo nome della variante indiana) è stato individuato tra Piacenza e Cremona. Al momento sono 24 in totale i casi rintracciati ed isolati. Come riporta il quotidiano Libertà, l’infezione è partita all’interno di due aziende del polo logistico piacentino.
Sono dieci i dipendenti infettati dalla mutazione, mentre gli altri 14 sono amici, conoscenti o parenti stretti. Diversi abitano nel Cremonese dove sono residenti e si spostano verso Piacenza utilizzando anche mezzi pubblici. Per questo, nei giorni scorsi l’Ausl aveva lanciato appelli a sottoporsi a tampone per i passeggeri della linea di bus Piacenza-Cremona. L’indagine condotta dal dipartimento di Sanità pubblica non ha riscontrato casi gravi.
“Abbiamo allargato il più possibile il cerchio tentando di individuare i possibili contatti dei contagiati – ha spiegato al quotidiano piacentino il responsabile del dipartimento, Marco Delledonne – In questi ultimi giorni, per fortuna, i tamponi non evidenziano più nuovi positivi e siamo abbastanza fiduciosi di essere riusciti a contenere il virus, grazie ad un’azione tempestiva”. L’attività di contact tracing è partita il 15 giugno. A quanto pare i contagiati non erano stati vaccinati.
La variante Delta, individuata per la prima volta in India qualche mese fa, sta allarmando gli scienziati di mezzo mondo dopo che è diventata la mutazione dominante nel Regno Unito dove ha provocato un aumento dei contagi nonostante la campagna di vaccinazione.
Ma l’efficacia contro questa variante si raggiungerebbe solo dopo la doppia dose. Secondo le stime del governo britannico Delta sarebbe tra il 40 e il 60% più trasmissibile rispetto a quella Alfa (ex inglese). Anche i sintomi provocati dalla variante Delta sembrano essere diversi.
Sempre nel Regno Unito i dati dello studio Zoe Covid Symptom, in cui i partecipanti con diagnosi di Covid confermata segnalano i sintomi attraverso un’app, evidenzia che il sintomo più diffuso dall’inizio di maggio è il mal di testa, seguito dal mal di gola, naso che cola e febbre. Tosse e perdita dell’olfatto sono quasi scomparsi.