Erano tutti vaccinati e tutti hanno partecipato alla cerimonia perché in possesso della “certificazione verde”: Eppure il focolaio è scoppiato lo stesso! Mancanza di controlli o cosa?Dopo il caso di un focolaio verificatesi nei giorni scorsi a Lamezia, sempre in occasione di un matrimonio, adesso c’è grande preoccupazione a Reggio Calabria per un altro matrimonio nel quale, da come prescrivono le norme, per partecipare c’è bisogno del Green Pass o di un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore, si è registrato un focolaio.
Ad allarmare la vicenda è stata la questione che tutti i partecipanti al matrimonio di due giovani, erano vaccinati o appunto, avessero mostrato un tampone negativo nelle ultime 48 ore.Il fatto è accaduto la scorsa settimana in un noto locale della città metropolitana, dove i partecipanti hanno preso prima parte alla messa e poi al ricevimento, ma già il giorno dopo dell’evento, in molti hanno accusato sintomi influenzali febbrili, mal di testa, nonché stanchezza e spossatezza.I casi accertati in un primo momento erano solo 26, ma già qualche ora dopo sono saliti a circa una quarantina, fortunatamente sembra che nessuno degli infetti sembra essere in gravi condizioni.
Ovviamente il sospetto è attenzionato soprattutto sulla cosiddetta variante Delta, ma purtroppo quello che desta preoccupazione è che anche in altre realtà, pure europee, persone dotate della certificazione verde, risultano positive. Ciò lascia presagire che la trovata del Green Pass, ha la sua sospetta inefficacia, ovvero lascia molti dubbi in merito. Le notizie da più fronti spingono a condizioni confusionarie e ciò alimenta soprattutto un particolare nel volersi vaccinare. Ma ciò non vuol dire che non occorra vaccinarsi o mettere dei dubbi sull’efficacia dei vaccini, semplicemente chiedersi il perché di questi eventi e come mai accadono lo stesso.
Qualche esperto in materia di malattie infettive, afferma che dipende dall’età, altri che proteggono da eventuali ricoveri nelle terapie intensive, poi c’è la preoccupazione sui molti over 60 i quali non sono ancora vaccinati. Poi c’è chi dice che la colpa è dei giovani che non vogliono vaccinarsi, c’è una minestra di tutti i gusti dalla quale l’unica costante che emerge è, ma funzionano i vaccini nei confronti di questa pericolosa variante Delta? Poi la solita risposta in “ciclostile”, “il vaccino li protegge dalle forme più gravi, anche se non ha impedito il contagio e una sintomatologia seppur non grave. I numeri sono al momento abbastanza contenuti”.
In ogni caso, la protezione c’è, quantomeno per non avere conseguenze gravi e diciamolo pure, anche mortali.Alla luce di tutto quando, ci chiediamo, ma è solo un interrogativo fuori da ogni polemica, ma è davvero il caso di introdurre dal 6 agosto una sorta di lasciapassare, quando dal 15 giugno, obbligatorio per matrimoni, ma non per entrare nella chiesa (sic!), ancora presenta alcune pericolosità e gli eventi di Lamezia e di Reggio Calabria, come in altri paesi come l’Olanda e altrove, sono stati teatri di focolai?
Perché, magari, invece di imporre per obbligo, assurdo dal (nostro punto di vista), costituzionale e anche della morale stessa, non divulgare una comunicazione per un sano comportamento di prevenzione? Vaccinarsi dovrebbe essere in dovere morale e non un’imposizione per legge.Occorre rivolgersi soprattutto ai giovani, a quelli che durante le movide o in altri contesti, in barba ai regolamenti, alle norme ed al responsabile comportamento, si assembrano davanti ai locali, nelle piazze o nelle strade, quasi al limite dell’indecente strafottenza. Ecco il problema maggiore, divulgare un serio e corretto messaggio di “educazione sanitaria”…il quale sarebbe di buon auspicio e darebbe (forse degli) ottimi risultati.