Ivana Spagna si è raccontata in una lunga intervista tv, parlando del suo successo ma anche di momenti di estrema sofferenza che ha passato, dal rapporto con il padre, alla morte della madre, all’aborto, fino al tentato suicidio. A cominciare dal ricordo dei genitori, da cui ha ripreso una spiccata sensibilità. Il padre fu decisivo per l’inizio della sua carriera:
“È stato il primo a credere in me e in quella che passione, per la musica, che stava sbocciando” e ha spiegato”: “Non ce la passavamo bene e il massimo che poteva fare era noleggiare un pianoforte per farmi esercitare”.
Nel ripercorrere il passato della sua famiglia, la cantante di “Easy Lady” ha rivelato a Mara Venier un intimo e doloroso ricordo: “Io sono rimasta incinta una volta, ma era il ’97 la situazione non era delle migliori, mamma non stava bene e poi sono andata in tournée, avevo quattro date consecutive e all’improvviso ho avuto un’emorragia”, spiegando poi:
“Sono andata all’ospedale e ho perso quella che ho scoperto essere una bambina. Sai, mi capita di sognare mia madre con una piccolina vicina. Si vede che era destino, mi mamma mi diceva: ‘se un giorno diventerai mamma sarai peggio di me'”.
Dopo la morte della madre Ivana Spagna ha raccontato di aver terminato un tour, ed emotivamente distrutta, ha pensato di chiudersi in se stessa, pensando di farla finita. Ma la sua gatta la salvò. “Sono andata avanti urlando ogni sera ma era sempre peggio, non dormivo più, prendevo le pastiglie per dormire. Alla fine del tour dissi, ok ora penso a me stessa, ma ho fatto l’egoista, mi sono chiusa, ho chiuso tutti i rapporti, mi ero isolata”, rivela.
Quella solitudine autoimposta però “era colpa mia, avevo allontanato tutti, avevo solo la mia gattina. Quando stavo organizzando la parte finale (del suicidio), avevo pulito tutto e mi sarei voluta tagliare le vene nella doccia per non sporcare. E quando stavo per mettere in atto quella cosa terribile, la gattina è venuta a miagolarmi, mi ero dimenticata anche di lei. Allora l’ho presa in braccio, sono andata davanti alle foto dei miei genitori, ho pianto e mi sono liberata. Da quel momento i miei animali mi tengono in vita”.