Lavori accanto a mostri sacri del cinema, quali Marco Risi, Pupi Avati, Ridley Scott, Carlo Mazzacurati. Decine di premi e candidature. Anni di teatro e fiction. E ora un post: «Addio, mi ritiro e mi godo la vecchiaia». Saluta tutti così, l’attore Ivano Marescotti, con un semplice messaggio su Facebook.
Classe 1946, nato a Bagnacavallo, nella Bassa Romagna, è stato capace di interpretare personaggi cinematografici diversissimi fra di loro ( dal dottor Randazzo in «Johnny Stecchino» al leghista di «Cado dalle nubi» di Checco Zalone, passando per il papà di Alex in «Jack Frusciante è uscito dal gruppo»), sia al cinema che in tv. Non solo: tanti gli sono grati per quel lavoro di valorizzazione e recupero del romagnolo, soprattutto con i suoi memorabili «mix» linguistici e le riletture di Dante e Ariosto.
La politica e le polemiche
L’attore ha deciso di essere sempre in prima linea anche in politica. Nel 2014 si candida alle Elezioni europee con la Lista Tsipras. In piena campagna elettorale la Rai cancella, a sua insaputa, dalla quarta puntata in poi delle sei in totale, le scene di Una buona stagione in cui compariva. Per questa ragione fa causa alla Rai. Non solo: sempre con un post, nel 2018, l’attore segnala la sua svolta a favore del M5S:
«Nessuna delle liste che ci saranno alle elezioni mi rappresenta e men che meno il M5S che ho sempre criticato e attaccato anche duramente. Cerco un minimo di obiettivo tattico. Non è una scelta di parte, è il tentativo di rovesciare il tavolo. Che è l’unica cosa desiderabile oggi». E ancora, tre anni fa ribadiva: «Il voto più efficace allo scopo, oggi, è votare Cinque Stelle: non come voto di protesta ma sperando che vincano proprio loro».
Il post (e la valanga di reazioni)
Ora l’addio, appunto, adattato di nuovo ai tempi. «Seguendo l’esempio di Jack Nicholson che a 73 anni s’è ritirato dalle scene (si deve pur avere un modello…) per godersi la vecchiaia, comunico che mi ritiro dalle scene e non faccio più l’attore – è il messaggio di Marescotti -.
Ringrazio la mia agente a Roma, Maria Vittoria Grimaudo, i giornalisti critici che mi hanno sempre trattato immeritatamente bene, tutti i produttori e registi nonché i molti colleghi attori e attrici coi quali ho avuto il piacere e l’onore di lavorare. Mi tengo solo la scuola TAM (Teatro Accademia Marescotti) con 15-20 allievi ogni anno ai quali insegno recitazione». Fine delle comunicazioni. Anzi no, quelle no, vista la caterva di messaggi e di domande a cui, ora, l’attore si trova a dover rispondere su Facebook.