Katia Follesa ha pubblicato su Instagram una foto che la ritrae in ospedale. L’attrice ha spiegato che a volte il suo cuore ha bisogno di coccole e si è dovuta sottoporre alle cure del Gruppo ospedaliero San Donato. Nel 2006 ha scoperto di soffrire di cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva congenita.
Katia Follesa ha pubblicato uno scatto che la ritrae in ospedale. L’attrice, sorridente come sempre, ha spiegato in un lungo post che il suo cuore a volte ha bisogno di coccole. Quindi ha ringraziato i medici del Gruppo Ospedaliero San Donato che si sono presi cura di lei e ha rassicurato i fan: “Il tempo di mangiare qualcosa e mi rialzo”.
Katia Follesa in ospedale per problemi al cuore
Nel lungo post affidato al suo profilo Instagram, Katia Follesa ha comunicato di essere in ospedale senza rinunciare alla leggerezza che le ha permesso di farsi amare dai suoi tantissimi fan. L’attrice ha spiegato di essere a digiuno da due giorni, poi ha aggiunto: “Il mio cuore ha un motore da Formula 1”.
“La vera preoccupazione è il mio naso. È che sono a digiuno da due giorni. Grazie infinite al Gruppo Ospedaliero di San Donato, un Presidio di ricerca eccellente che mi tiene a bada e che mi fa vivere al meglio la mia vita! Attraverso la ricerca ho imparato molte cose soprattutto a prendermi cura di me in particolare del mio cuore che ogni tanto richiede coccole!
Grazie alla dottoressa del mio cuore la cardiologa Serenella Castelvecchio, al Dott. Lorenzo Menicanti, il cardiochirurgo più affascinante della terra e al Professor Carlo Pappone, luminare dell’aritmologia che ha elaborato il mio cuore con un motore da Formula 1! Il tempo di mangiare qualcosa e mi rialzo! Onorata di rappresentare il Gruppo Ospedaliero di San Donato”.
Soffre di cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva congenita
Nel 2006, Katia Follesa ha scoperto di soffrire di cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva congenita. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dichiarò: “Il mio cuore è malato, l’ho scoperto nel 2006.
Quel giorno ero in macchina, stavo guidando, quando improvvisamente mi si è appannata la vista e, non so come dire, non sentivo più il cuore”. Da allora si sottopone a una terapia di betabloccanti: “Dovrò continuarla a vita”. Katia Follesa è testimonial di un progetto del Gruppo ospedaliero San Donato Foundation, che si propone di migliorare lo stile di vita dei soggetti cardiopatici.