La frase pronunciata da Kim Kardashian al New York Times è chiaramente un’iperbole surreale, un’esagerazione, ma ha comunque scatenato le polemiche.
Piaccia o no, Kim Kardashian è una delle indiscusse icone degli anni Duemila. Star di un reality show che porta il nome di famiglia, influencer da trecento milioni di follower, imprenditrice di moda e bellezza, antesignana del filone delle “famose per essere famose”.
I suoi look hanno dettato le tendenze (basti pensare alla mania del contouring) e non stupisce quindi che ora voglia lanciare una linea di prodotti skincare.
Stupisce però cosa sarebbe disposta a fare pur di non mostrare i segni dell’invecchiamento: al New York Times ha detto che sarebbe disposta “a mangiare la cacca” se servisse a farle avere un aspetto più giovane.
Kim Kardashian ha concesso una lunga intervista al New York Times per il lancio della sua nuova linea cosmetica, SKKN, in arrivo questo mese. Si tratta di una skincare di lusso in nove passaggi, la stessa – giura – che segue anche lei per mantenere un viso dall’aspetto giovane e luminoso a 41 anni.
La bellezza, per Kim Kardashian, è molto più che vanità: è un business. E per mantenerla è disposta a fare qualunque cosa, come ha detto con una surreale iperbole nel corso dell’intervista. “Proverei qualsiasi cosa – ha dichiarato – se mi dicessero che mangiando letteralmente cacca ogni singolo giorno sembrerei più giovane, potrei. Potrei proprio“.
La frase, prevedibilmente, ha scatenato una serie di polemiche: sui social le rimproverano un’uscita poco elegante, senz’altro, ma soprattutto di perpetrare l’ossessione occidentale per l’eterna giovinezza. Nessuna coprofagia (se ci fosse bisogno di spiegarlo): si tratta di un’iperbole, un’esagerazione per rendere l’idea.
Va bene che la bellezza richiede sacrificio, ma per ora Kim Kardashian preferisce affidarsi nelle sue creme a principi attivi come vitamina C, acido ialuronico, niacinamide, burro di karitè e squalene. Del resto, come sottolinea il New York Times, ogni trattamento di bellezza per lei è lavoro. Il suo intero business è un’estensione della sua immagine che ha ridefinito i canoni estetici nell’era di Instagram. Con una notevole determinazione, se non altro.