È morta, stando a quanto confermato anche dalla rivista di settore Mixmag a cui l0hanno confermato amici molto vicini alla donna. Al momento, però, non sono ancora chiare le cause della morte.
La dj, il cui vero nome era Kelli Hand, è stata una delle pioniere del djing mondiale, una delle artiste più influenti della storia della musica dance mondiale, sulla cresta dell’onda da 30 anni grazie sia ai suoi live che a numerose pubblicazioni. K-Hand era stata denominata, durante una premiazione nella sua città, come “The first lady of Detroit”, facendo riferimento al suo impatto sulla musica elettronica e “le sue abilità all’interno di un’industria dominata dagli uomini”.
La sua carriera è cominciata all’inizio degli anni ’90, in un mondo dominato, appunto, prevalentemente da colleghi uomini, facendosi spazio e diventando uno dei nomi di punta della scena. Cresciuta in luoghi simbolo come il Paradise garage di New York e il Music Box di Chicago, negli anni ’90 fondò la Uk House Record che successivamente sarebbe stata rinominata Acacia Records, come è conosciuta ancora oggi.
È stata con quell’etichetta che ha pubblicato i suoi primi lavori, come l’Ep d’esordio “Think About It” in cui, come ricorda MixMag si ringraziava il collettivo Underground Resistance, dopo che artisti come Jeff Mills, Mike Banks, Mike Clarke e Robert Hood le avevano fatto visita durante la sua creazione.
Ma K-Hand ha pubblicato anche con altre etichette di rilievo della musica mondiale come la Warp Records e !K7 Records su cui firmò sia l’Ep “Global Warning” che l’album d’esordio “On A Journey”.
Ma l’attività in studio era solo una parte della sua vita, visto che la dj ha girato il mondo intero per la sua attività live, alternando esibizioni ai migliori festival di musica dance ed elettronica e nei migliori club internazionali, dagli Usa all’Europa, passando per l’Asia.