La famiglia di Finnegan Lee Elder, uno dei due giovani americani accusati dell’omicidio vicebrigadiere Mario Cerciello Rega avvenuto il 26 luglio a Roma, ha fatto sapere da San Francisco tramite un loro legale di auspicare che “la verità venga fuori e nostro figlio torni presto a casa”.
Abbiamo l’impressione che l’opinione pubblica abbia avuto un resoconto incompleto della verità degli eventi”, ha letto l’avvocato Craig Peters davanti alla casa degli Elder a San Francisco.
Intanto solo ieri era stata diffusa la notizia secondo la quale le famiglie dei due giovani americani, Christian Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder,
avrebbero intenzione di affidare a un team di investigatori privati le indagini su quanto accaduto a Roma in via Pietro Cossa, a Prati, quando il vicebrigadiere Cerciello è stato colpito a morte con undici coltellate in quella che è una dinamica ancora da chiarire.
Una indagine parallela dunque per tentare di ricostruire quanto accaduto in quella tragica notte, e quale sia stato il ruolo dei due ragazzi: i tanti punti ancora poco chiari in questo omicidio avrebbero così spinto i famigliari dei due a prendere tale decisione.
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