Vent’anni ben portati. Sono quelli della più famosa gabbianella del cinema che nel 1998, il 23 dicembre per la precisione, spiccava il volo nelle sale italiane, diventando il cartoon italiano più visto di sempre. «La Gabbianella e il Gatto» raccontava la storia di Kengah, rimasta invischiata in una pozza di petrolio. Nelle sue ultime ore di vita, librandosi in volo per l’ultima volta e precipitando in un cortile, avrebbe incontrato il gatto Zorba cui chiederà di covare il suo uovo, accudire il nascituro e insegnargli a volare. La piccola crescerà, prima credendo di essere un gatto, poi spiccando il volo e unendosi a uno stormo di gabbiani, osservata per l’ultima volta dai suoi amici felini. Le avventure di Zorba e compagni commossero un po’ tutti, regalando al pubblico di ogni età una favola ricca di buoni sentimenti ma anche di una qualità tecnica all’altezza, tanto da far esportare il film in tutta Europa.
75 minuti di animazione 1.200 scenografie, 220 mila disegni e il lavoro di 300 professionisti sono le fredde (ma importanti) note tecniche di un film che è, nei fatti, pura poesia. Liberamente ispirato al romanzo «Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare» dello scrittore cileno Luis Sepulveda (uscito due anni prima, nel 1996), al film diretto da Enzo D’Alò hanno preso parte Walter Cavazzuti e Michel Fuzellier che hanno ideato personaggi e scenografie. E poi, David Rhodes della Real World di Peter Gabriel che ha composto le musiche originali e Maria Fares che ne ha curato la produzione esecutiva. Inoltre, nella versione italiana, il cartone animato «made in Torino» ha potuto contare sulla collaborazione di Carlo Verdone, che ha dato voce al Gatto Zorba, di Antonio Albanese al Grande Topo e dello stesso Luis Sepulveda, che ha prestato le parole al poeta.
Ma il successo del film poggiava su basi solide e ben radicate a Torino. Lanterna magica esiste tuttora e da 45 anni immagina e realizza sogni. Si può sintetizzare così la storia di una delle più gloriose (e longeve) aziende cinematografiche torinesi, nata nel 1983 per produrre cartoni animati per le scuole e spot di carattere sociale.
Una vocazione che confermerà nel decennio successivo, con importanti produzioni cinematografiche che le consegneranno notorietà e riconoscimenti di critica e pubblico, in Europa e nel mondo. Natura, infanzia e temi ecologisti sono i cardini di un percorso artistico che non si allontana dalla tradizione italiana di autori come Bruno Bozzetto, Guido Manuli ed Emanuele Luzzati, ma che ne riportano la fruizione alla dimensione di fiaba per l’infanzia. Gianni Rodari e Luis Sepulveda sono solo alcuni degli ispiratori di una poetica che mette al centro della visione i bambini, non disdegnando tuttavia temi «adulti» come una critica agli sprechi, all’inquinamento e al non rispetto per gli animali.
E le produzioni della «Lanterna» di via Giovanni da Verazzano hanno garantito sempre una riconoscibilità di gusto e stile tipicamente italiano: a partire dall’utilizzo di musiche di autori come Edoardo Bennato, Gianna Nannini, Paolo Conte ed Ennio Morricone. Nel 1992 inizia la sua avventura cinematografica con il grande successo di «La Freccia Azzurra» di Enzo D’Alò che sarà distribuito solo quattro anni più tardi. Poi nel 1998 Lanterna Magica realizza il film «La Gabbianella e il Gatto», ancora oggi il film italiano in animazione che ha ottenuto il maggiore successo di pubblico. Seguiranno «Aida degli Alberi» (nel 2001);
«Totò Sapore e la magica storia della pizza» (nel 2003) e «Nat e il Segreto di Eleonora» (nel 2009), cartoon che confermerà Lanterna Magica tra le maggiori società europee del settore. Nel corso degli anni la casa di produzione ha inoltre realizzato mediometraggi televisivi come «Kamillo Kromo» (nel 1993) e, in occasione del 150esimo anniversario della nascita della nazione italiana, «Il Generale e i Fratellini d’Italia» (nel 2011). Ma non solo. Ha anche prodotto numerose serie televisive: «Sopra i tetti di Venezia» (2001); «Le Avventure di Neve & Gliz» (2005), dedicata alle mascotte olimpiche, e «Gino il pollo: perso nella rete» (2006). Tra le produzioni più note, ci sono però soprattutto «Le nuove avventure della Pimpa» (1998): 26 episodi di 5 minuti, tratti dal popolarissimo personaggio di Francesco Altan.