La storia: “Mio figlio senza scuola per colpa di 5 compagni no vax. Le madri? Non mi ascoltano”

di redazione

La storia: “Mio figlio senza scuola per colpa di 5 compagni no vax. Le madri? Non mi ascoltano”

| sabato 23 Febbraio 2019 - 10:30

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La storia: “Mio figlio senza scuola per colpa di 5 compagni no vax. Le madri? Non mi ascoltano”

Ha sconfitto la leucemia ma contro l’ignoranza sta ancora lottando: a otto anni, dopo mesi di chemioterapia, potrebbe tornare a scuola ma alcuni dei suoi compagni non sono vaccinati. Sua mamma però non smette di lottare, da mesi ormai: prima ha fatto curare il suo bambino,e adesso vuole vedere garantito il suo diritto di rientrare in classe. Per questo ha deciso di parlare, di raccontare tutto.

A cominciare dall’incubo più spaventoso, la malattia. È il 27 aprile 2018 quando il dramma di Sara e di suo figlio comincia: «Da un paio di settimane dava di stomaco la mattina, ma avevo pensato a un’intolleranza al latte. Poi sono comparsi quel linfonodo gonfio e dolorante sul collo, i lividi appena toccava qualunque cosa e quello strano colorito del viso. Infine la diagnosi: leucemia linfoblastica di tipo B».

A quel punto cosa ha fatto? «Una visita specialistica privata. La dottoressa ha capito subito e lo stesso giorno eravamo ricoverati al Bambino Gesù. Dalle analisi la conferma: aveva l’emoglobina a 5. E con quel valore si muore». Quindi la vostra seconda casa diventa l’ospedale?«Sì, mio figlio ha iniziato subito la chemioterapia e dall’ospedale siamo usciti dopo 56 giorni. Poi sono iniziati i Day hospital e i ricoveri brevi. Ma fino a maggio del 2020 farà chemio per via orale».

Quando avete saputo che la malattia era in regressione? «Il 6 febbraio, quando ci hanno detto che poteva anche rientrare a scuola». Ma qualcosa non è andato come speravate.«Già. Da novembre avevo contattato la dirigente per spiegare la situazione, ma ho avuto sempre risposte evasive. Alla fine, quando mio figlio poteva tornare, è venuto fuori che in tutte le elementari, su 104 bambini, 24 non erano vaccinati. Cinque solo nella sua classe».

È arrabbiata con la preside? «Sì, sono davvero indignata. Capisco che deve gestire una “patata bollente” col nome di mio figlio, ma non doveva portarmi a fare di lui un caso mediatico». E con le altre mamme? «Io continuo a chiedermi una cosa: come puoi mettere al mondo un figlio e poi decidere di non tutelarne la salute? La meningite è fulminante per tutti. Se lui prende una varicella se la fa in ricovero e va bene, siamo abituati. Ma se prende il morbillo mio figlio finisce sotto terra». E questo non lo hanno capito?«Tante sì, mi hanno detto di stare tranquilla perché si metteranno in regola. Una mamma di nazionalità bengalese non aveva capito nulla di tutta la questione perché non parla italiano. Allora ho portato a scuola il pizzaiolo sotto casa e le ho fatto spiegare tutto. Anche lei è stata collaborativa. Ma due mamme mi hanno detto che sto violando la loro privacy. E io in questo vedo malafede».

Ma c’è il rischio che perda l’anno?«No perché ho trovato una “perla” preziosa, la maestra Emma che viene a casa appena può. Mio figlio aveva diritto a 20 ore settimanali a domicilio ma il provveditorato non ha i fondi».Vi siete dati un termine ultimo?
«Il 10 scade il termine per essere in regola con i vaccini, l’11 voglio certezze». Il bimbo sa di questa situazione? «No, è piccolo: non vede l’ora di tornare alla normalità».

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