Nelle scorse ore, un bar situato in un paese da mille anime sul lago di Como è balzato agli onori della cronaca per aver battuto uno scontrino fiscale dove tra i servizi offerti ce n’è uno che sta facendo non poco discutere.
Il cliente ha dovuto sborsare due euro per aver chiesto di avere diviso a metà un toast. Sì, avete capito bene. A raccontare l’accaduto, su TripAdvisor, è proprio l’avventore che ha strabuzzato gli occhi dopo essersi ritrovato tra le mani lo scontrino. La recensione risale allo scorso giugno ma il fatto è diventato di dominio pubblico solo adesso dopo che lo scontrino è diventato virale.
“Ma dobbiamo pagare perché ci siamo divisi in due il toast? Incredibile ma vero”
“Eravamo in due persone e abbiamo chiesto un toast che al tavolo avremmo mangiato in due – racconta l’avventore – Ma dobbiamo pagare perché ci siamo divisi in due il toast? Incredibile ma vero”. Per altro, come fa notare il cliente, “il formato del toast viene servito già tagliato in due esatte metà”. A maggior ragione, non si sarebbe mai aspettato un costo aggiuntivo per questo servizio che ha fatto lievitare il costo del toast a 9,50 euro. Lì per lì il barista avrebbe giustificato il supplemento spiegando di aver utilizzato due piattini e un tovagliolo in più rispetto al previsto. La vicenda ha innescato un vivace dibattito sui social.
La titolare: “Per tagliarlo in due abbiamo impiegato del tempo”
Nel frattempo, il quotidiano “La Repubblica” ha interpellato la titolare del bar. “Non era un semplice toast, c’erano all’interno anche delle patate fritte. Per tagliarlo in due abbiamo impiegato del tempo. E il lavoro si paga”, ha sentenziato. “Abbiamo dovuto usare due piattini al posto di uno e il tempo per lavarli è raddoppiato, e poi due tovagliette”, ha spiegato. “Ora aumenta tutto e anche il tempo ha il suo costo – ha aggiunto la donna – Non è per i due euro. Se chi ha consumato non le avesse volute pagare, non le avremmo pretese, ecco. Si figuri abbiamo tanto lavoro e tanti clienti”. Insomma, per la titolare del bar, il cliente avrebbe dovuto protestare subito e non farlo dopo mettendosi al pc. “Ora non ci vuol niente a nascondersi dietro a un computer e parlare male di un locale. È questo che credo – ha concluso – Ripeto se l’avesse detto subito, questo supplemento non l’avrebbe pagato. E tutto questo non sarebbe successo”.