La Turchia ha bombardato le ambulanze dell’ONG italiana Un Ponte Per

di admin

La Turchia ha bombardato le ambulanze dell’ONG italiana Un Ponte Per

| sabato 12 Ottobre 2019 - 13:55

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La Turchia ha bombardato le ambulanze dell’ONG italiana Un Ponte Per

Due ambulanze dell’ONG italiana Un Ponte Per sono state bombardate dall’aviazione militare turca. E’ accaduto questa mattina, 12 ottobre, tra le sette e le otto: i due veicolisi stavano dirigendo verso i presidi sanitari di emergenza costruiti a sud di Ras Al Ain dall’associazione e dalla Mezzaluna Rossa Curda (KRC). “Due medici della KRC sono stati feriti e le nostre ambulanze sono state danneggiate. Un Ponte Per condanna questo attacco nella maniera più assoluta”, ha dichiarato l’ONG in un post su Facebook.

“Chiediamo con forza che le istituzioni internazionali si adoperino perché il Diritto Umanitario Internazionale e la Convenzione di Ginevra siano rispettate: le strutture mediche, il personale medico-sanitario, gli operatori e le operatrici umanitarie devono essere protette in tempo di guerra, e non possono diventare un target.

Così come non possono diventarlo le popolazioni e le infrastrutture civili. Se niente verrà fatto per fermare tutto questo, sarà impossibile sostenere la popolazione e portare l’aiuto umanitario necessario”.

Il comunicato della ONG, Tra le 7 e le 8 di questa mattina, 12 ottobre, l’aviazione militare turca ha colpito uno dei presidi sanitari di emergenza costruiti a sud di Ras Al Ain insieme alla Mezzaluna Rossa Curda (KRC). Due medici della KRC sono stati feriti e le nostre ambulanze sono state danneggiate. Un Ponte Per condanna questo attacco nella maniera più assoluta.


Chiediamo con forza che le istituzioni internazionali si adoperino perché il Diritto Umanitario Internazionale e la Convenzione di Ginevra siano rispettate: le strutture mediche, il personale medico-sanitario, gli operatori e le operatrici umanitarie devono essere protette in tempo di guerra, e non possono diventare un target. Così come non possono diventarlo le popolazioni e le infrastrutture civili.

Se niente verrà fatto per fermare tutto questo, sarà impossibile sostenere la popolazione e portare l’aiuto umanitario necessario. 

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