Latina, ragazzino 16enne accoltella il compagno della madre: “Era violento”

di admin

Latina, ragazzino 16enne accoltella il compagno della madre: “Era violento”

| martedì 16 Luglio 2019 - 22:04

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Latina, ragazzino 16enne accoltella il compagno della madre: “Era violento”

Latina, “basta botte a mia madre e a mia sorella”: sedicenne accoltella il patrigno. Il ragazzo fermato e accompagnato in una struttura protetta. Ma le due donne non sembrano intenzionate a denunciare il 43enne per le violenze subite. “È vero. L’ho colpito.

Ma non c’è la faccio più a vederlo mentre aggredisce mamma e mia sorella”. Al termine di una fuga nelle campagne durata circa dodici ore, un sedicenne di Giulianello, frazione di Cori, in provincia di Latina, si è giustificato così davanti alla Polizia per aver accoltellato il patrigno.

Una storiaccia diventata oggetto d’indagine venerdì pomeriggio, quando al pronto soccorso dell’ospedale di Velletri è giunto un 43enne con profonde ferite da taglio a un braccio. Aveva perso molto sangue ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Allertato il locale commissariato è emerso che ad accoltellare C.D., queste le iniziali del ferito, era stato il figliastro.

L’indagine è passata subito al commissariato di Cisterna, competente anche su Cori, ed è ben presto stato confermato che il 43enne, che si trovava ai domiciliari con l’accusa di aver compiuto reati contro il patrimonio e contro la persona, era stato accoltellato in casa dal figlio della compagna nel corso dell’ennesima lite e che il giovane era poi fuggito.

Quando gli agenti, localizzato il cellulare del giovane, lo hanno rintracciato, si sono trovati davanti a un sedicenne gracile e stremato, che ha raccontato di essere stanco delle continue aggressioni compiute dal patrigno ai danni della madre e della sorella appena diciottenne. Il minore ha inoltre confessato agli investigatori di aver maturato un odio profondo nei confronti dell’uomo, da lui definito violento e prevaricatore, tanto che nel tempo aveva iniziato ad armarsi, accumulando diversi coltelli, spade e tirapugni, subito sequestrati.

Il sedicenne è ora indagato con l’accusa di lesioni aggravate dall’uso delle armi ma, visto il contesto in cui si trovava, su cui già lavoravano i servizi sociali, è stato messo in una struttura protetta. La madre e la sorella intanto non sembrano intenzionate a denunciare il 43enne per le violenze che avrebbero subito, un particolare che su tale fronte rende difficili le indagini.

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