“Lei è accusato di…”: fate attenzione a questa email, ci stanno cascando anche i più esperti

di Redazione

“Lei è accusato di…”: fate attenzione a questa email, ci stanno cascando anche i più esperti

| venerdì 13 Maggio 2022 - 18:24

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“Lei è accusato di…”: fate attenzione a questa email, ci stanno cascando anche i più esperti

Nelle ultime ore c’è un boom di e-mail truffa, che accusano chi le riceve di reati gravissimi. Ecco cosa sta succedendo e di cosa si tratta

Viviamo nell’epoca delle e-mail, dei messaggi, di Internet. Siamo perennemente connessi e rintracciabili, sia telefonicamente sia localmente grazie al GPS sui cellulari e gli orologi. Facilissimi da trovare ma, al tempo stesso, facilissimi anche da trarre in inganno.

Proprio tutta questa tecnologia, infatti, spiana la strada ai malintenzionati, che con e-mail truffaldine e messaggi fuorvianti riescono a portarvi via denaro e dati sensibili. Ecco una delle truffe che sta circolando in questo periodo: fa davvero paura.

Truffa via e-mail: pesantissime accuse, tutte finte

Nelle ultime ore, tantissimi italiani stanno ricevendo una e-mail che, a prima lettura, sconvolge e spaventa. Si tratta di un documento con tanto di loghi di Polizia di Stato, Interpol, Europol e Ministero della Difesa con il titolo “Garanzia di Procedura Legale“. Questa avvisa il destinatario che a suo carico ci sono diversi procedimenti penali in corso e le accuse sono gravissime: pornografia, pedofilia, cyberpornografia ed esibizionismo. Ad inviarlo sembra essere proprio la Direzione centrale della Polizia, aspetto che sconvolge ancora di più.

Anche questa, però, è semplicemente una truffa. I malintenzionati, infatti, cercano di colpire le persone più fragili e impaurite. Queste, colpite dalle accuse che sembrano essere rivolte loro, si rendono quindi disponibili a far di tutto per cercare di scagionarsi ed evitare il peggio: inviano, quindi, i propri dati sensibili, tra cui documenti e numeri di conto corrente. Altre persone, invece, cedono e cliccano su link fraudolenti che, una volta attivati, si insediano nel PC e ne rubano i dati.

Solo in sette giorni, un avvocato romano ha denunciato circa dieci episodi di questo genere. La Polizia Postale ha però fatto notare alcuni indizi che possono aiutare il ricevente a capire che si tratta di una truffa. Innanzitutto, si possono notare degli errori grammaticali anche grossolani, segno di una traduzione fatta con un dispositivo online. Secondariamente, poi, in nessun posto di nessun documento vengono scritti i dati del ricevente: tutti gli allegati di tutte le e-mail son perfettamente uguali, senza nessun nome o cognome esplicito di chi viene accusato.

In ultima analisi, spesso queste e-mail hanno forme di chiusura che ne mettono in dubbio la serietà, come “cordiali saluti” o “con affetto”. Spiegate quindi ai vostri cari questi segreti per scovare le truffe, così da evitare spiacevoli sorprese.

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