Sta facendo il giro del web la foto di Melania Geymonat e della sua compagna Chris, coperte di sangue dopo essere state picchiate selvaggiamente su un bus a Londra da una gang di teppisti. Questi ultimi avrebbero ordinato alle due ragazze di baciarsi per intrattenerli e al loro rifiuto le hanno massacrate di botte. Lo scatto è stato pubblicato mercoledì su Facebook da Melania ed ha attirato migliaia di commenti e condivisioni.
I fatti sono avvenuti nella notte tra il 29 e il 30 maggio. Dopo aver passato una serata a West Hampstead, nel nord-ovest di Londra, Melania e Chris stanno rincasando verso Camden, uno dei quartieri più alternativi di Londra. Le due ragazze sono sedute al secondo piano del bus quando vedono un gruppo di ragazzi, tutti tra i 20 e i 30 anni, avvicinarsi.
La gang si è accorta che Melania e Chris sono una coppia lesbica, partono subito le molestie: “Volevano che ci baciassimo in modo che potessero guardarci – ha dichiarato Melania al Daily Mail -. Ho cercato di stemperare la situazione perché non sono una persona che cerca problemi, ho detto loro di lasciarci sole, perché Chris non si sentiva bene”.
A questo punto gli uomini diventano violenti. Prima lanciano oggetti sulle ragazze e poi prendono di mira Chris: “La picchiavano con violenza – racconta Melania -. Non ci ho visto più e ho cercato di difenderla.
Hanno iniziato a colpire anche me. Non so nemmeno se ho perso conoscenza. Sentivo il sangue scorrere sui vestiti e sul pavimento”. Melania, che lavora come hostess di Ryanair, si è trasferita a Londra l’anno scorso dall’Uruguay dopo essersi laureata in medicina a Montevideo. Finora – ha detto – si sentiva al sicuro a Londra.
La 28enne ha deciso di pubblicare l’immagine per denunciare l’ennesimo attacco contro donne e omosessuali nella capitale britannica. Secondo la polizia gli episodi di violenza e crimini d’odio sui mezzi di trasporto sono raddoppiati negli ultimi cinque anni: “Questo non è un caso isolato – ha dichiarato Melania -. E’ solo l’ennesima storia di violenza. Siamo state viste come una forma di intrattenimento e questo mi fa davvero male”.