È morto questa mattina all’ospedale Niguarda di Milano, dove era ricoverato da quattro giorni, il bambino di 5 anni caduto venerdì mattina nel vano delle scale della scuola primaria Pirelli. Il periodo di osservazione, per accertare la morte con criteri neurologici, è iniziato alle 9.53 ed è terminato alle 16.51.
Il piccolo aveva riportato un trauma cranico serissimo e lesioni in tutto il corpo, dopo il volo di 12 metri. Era stato spostato nel reparto di Rianimazione dopo che i medici di Neurochirurgia avevano fatto tutto il possibile per ridurre la pressione intra-cranica, con un’operazione lunga e delicatissima. In tutto questo tempo i genitori lo hanno vegliato senza lasciarlo mai; a loro si sono stretti i parenti, gli amici, il personale e i genitori tutti della scuola. (Continua…..)
Dopo la morte del piccolo, la Procura indaga ora per omicidio colposo, reato ipotizzato in relazione all’omessa sorveglianza. Il fascicolo è stato assegnato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, responsabile del dipartimento «Ambiente, salute, sicurezza, lavoro», al pm Letizia Mocciaro. A quanto si è appreso, il procuratore a ha deciso di non disporre l’autopsia, ritenuta non utile ai fini delle indagini.
Al momento il fascicolo è a carico di ignoti, ma presto arriveranno le prime iscrizioni nel registro degli indagati, anche a garanzia del diritto di difesa negli accertamenti. I suoi compagni di prima elementare (il bimbo avrebbe compiuto 6 anni a dicembre) in classe sono sostenuti da una psicologa, oltre che dalle maestre, come sempre avviene in casi come questi. Il tema delle responsabilità, qui, si incrocia con quello della custodia e della fatalità. Il bimbo è caduto mentre tornava dal bagno: la maestra d’inglese, che era in classe con quella di sostegno, l’aveva fatto uscire dopo che aveva chiesto il permesso non una, ma due volte. Il bimbo aveva un’urgenza. La maestra era tranquilla perché fuori c’era la bidella più brava di tutte, di lunga esperienza, che però proprio quella mattina aveva contemporaneamente altri due bambini da seguire, tutti di prima elementare, sezioni diverse. (Continua…..)
Casualità che non capita quasi mai. Il piccolo ha finito per primo, la bidella lo ha lasciato tornare in classe da solo. Una piccola autonomia che ai piccoli si concede, un po’ per necessità – è umanamente impossibile seguirli ogni singolo istante, persino a scuola – e un po’ per farli crescere. Una manciata di secondi che questa volta è risultata fatale. Quando esce dal bagno, il bimbo trova la sedia da ufficio con le rotelline nella postazione della bidella al piano. E pensa di usarla per affacciarsi giù dalla ringhiera: rimane privo di protezione per un breve lasso temporale, tra i 20 e i 30 secondi. Quanto basta perché si consumi la tragedia. «Per Milano oggi è un giorno doloroso.
Per me uno dei più tristi da quando sono sindaco – ha scritto sui social il primo cittadino Beppe Sala – . In questi giorni sono stato, con la doverosa riservatezza del caso, in costante contatto con i medici e attraverso loro ho espresso la vicinanza alla famiglia. Adesso però ogni parola è superflua e non posso che mandare un grande abbraccio a nome di tutta Milano alla mamma, al papà e a tutti i familiari», conclude Sala. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana esprime «il cordoglio e la vicinanza di tutta la Giunta regionale: «Alla mamma e al papà – scrive Fontana in una nota – vada il nostro più sincero e forte abbraccio per affrontare una perdita così dolorosa. Rivolgiamo anche un grande ringraziamento a tutta l’equipe della struttura di Neurorianimazione che per quattro giorni ha cercato disperatamente di salvare la vita al piccolo, purtroppo senza riuscirci, a causa del grosso trauma riportato». Stefano Bolognini, commissario cittadino della Lega Milano, rivolge «un pensiero commosso e una preghiera» e chiede di proclamare il lutto cittadino «perché la città si fermi in segno di rispetto a ricordare e riflettere su questa tragedia». In un tweet il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, commenta: «Come ho già dichiarato a poche ore dall’accaduto, ho disposto tutti gli accertamenti dovuti e confido nel lavoro della magistratura. Il mio pensiero oggi è però solo quello di un padre. È un giorno di lutto per tutto il mondo della scuola».