Era riuscito a prenderlo ma la forza della corrente del fiume alimentata dal maltempo lo ha finito quasi per trascinare in acqua. E’ ancora in osservazione ma non in pericolo di vita l’amico dell’imprenditore torinese che domenica si è suicidato gettandosi nelle acque del Tevere da ponte Garibaldi.
53 anni, titolare di un’azienda pubblicitaria, per lui non c’è stato nulla da fare. La tragedia si è consumata intorno alle 12:00 quando un passante ha notato i corpi di due uomini in balia del fiume Tevere all’altezza di Ponte Fabricio. “Due persone in acqua aggrappate ai rami”, questo l’allarme lanciato da un passante. (Continua..)
Nella zona di Trastevere accorrono i soccorritori, i sommozzatori e le squadre fluviali dei vigili del fuoco e della polizia di Stato, le ambulanze del 118 ed i carabinieri della Stazione di Trastevere.
Un vero e proprio dramma quello quello a cui hanno assistito le persone presenti a quell’ora nell’area dell’Isola Tiberina. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri che indagano sull’accaduto, dopo aver assistito alla drammatica scena dell’amico che si gettava nel fiume da un’altezza di oltre 10 metri, l’amico che si trovata a Roma assieme alla vittima è sceso dalle scale che portano sulle banchine del fiume ed ha provato a salvare l’amico. (Continua..)
Rimasti aggrappati entrambi ai rami degli alberi del fiume, in balia della corrente, sono quindi stati recuperati dai soccorritori. Per il 53enne piemontese non c’è stato nulla da fare. Grave ma non in pericolo di vita l’amico che ha provato a salvarlo, un 50enne anch’egli di Torino, affidato alle cure del 118 e trasportato dall’ambulanza del 118 all’ospedale Fatebenefratelli in assideramento, dove si trova ancora in osservazione.
Restano da accertare le cause che hanno portato l’imprenditore di Torino a compiere l’estremo gesto, con l’ipotesi del suicidio acclarata dai Carabinieri della Compagnia di Trastevere che dopo aver ascoltato i testimoni stanno terminando le indagini.