«Ero a Linate in coda per l’imbarco del volo AZ1643 per Brindisi quando, improvvisamente, il cuore ha cominciato a battere forsennatamente, il sudore a colare e la testa girare. Il mio iPhone segnalava Fibrillazione Atriale».
È lo stesso Eugenio Finardi a raccontare su Facebook il malore che lo ha colpito, rivelato grazie a uno smartwatch, nella giornata dell’11 novembre e che lo ha costretto a rinviare i suoi concerti di Brindisi e Ostuni.
«Mi hanno portato in affanno al Centro Medico dell’aeroporto e poi in Ambulanza al Centro Cardiologico Monzino, dove si sono presi cura di me in maniera eccellente e cortese», ha spiegato il cantautore. «La Cardioversione farmacologica è andata bene e ora sono a casa.
Frastornato, ma a posto. Domani visite e controlli… Voglio scusarmi con Il Pubblico di Brindisi e Ostuni. Prometto che ci rifaremo al più presto. L’appuntamento è solo rimandato di un po’», ha concluso Finardi, spiegando che i prossimi concerti sono comunque confermati.
«Sto bene, non sono particolarmente allegro perché ho perso due live ai quali tenevo molto. All’aeroporto c’è sempre un po’ di confusione, i controlli sono lunghi e stressanti.
Non sentendomi bene ho chiesto aiuto a un dipendente, che ha prontamente chiamato i soccorsi», ha riferito il rocker, che era già stato colpito da un malore simile nel 2013, al Corriere. «Se il mio cuore fosse un batterista lo avrei già licenziato. Non si può sbagliare il ritmo così».