La storia è stata proposta da IlMessaggero.it con un articolo di Veronica Cursi. Mamma e papà devono partire per un week-end di vacanza e la 17enne Sofia era al settimo cielo al solo pensiero di rimanere per qualche giorno da sola in casa. Piena estate, casa tutta propria e libertà più assoluta!
Furbescamente, però, la ragazza ha ben pensato di dire una piccola bugia ai genitori mandandogli un messaggio via WhatsApp: «Tranquilli, vado a dormire da Giulia, ci sono i suoi». L’idea era geniale! Per tranquillizzare i genitori mette in mezzo la sua amica e soprattutto i familiari di Giulia.
«Sì, ma se esci devi tornare alle 2 e mandaci una foto quando sei a casa», la risposta come ordine da parte dei genitori. Detto fatto. All’ora X prestabilita, sul cellulare dei genitori in ansia, arriva un messaggio su Whatsapp: foto davanti al portone dell’amica e una buonanotte piena di baci con il curicino.
«Sogni d’oro», risponde la mamma. Peccato che Sofia quella foto ce l’aveva in archivio nel telefono ed è una delle tante che usa quando deve rassicurare la famiglia mentre, invece, sta ancora ballando in discoteca o in giro con gli amici.
Selfie in camera da letto, a casa di nonna, mentre si strucca, in casi estremi persino fotomontaggi: una sorta di repertorio multimediale della bugia a portata di mano.
Il pasticcio succede però quando il genitore un po’ più tecnologico chiede una videochiamata sempre su WhatsApp. Il cellulare inizia a squillare e a quel punto panico: corse fuori dal locale, o alla ricerca dell’angolo più silenzioso e nascosto della città. «Sì papà tutto ok, ti sento male, a Vigna Clara non prende bene, hanno problemi di rete, ti saluto». La domanda è: ma i genitori ci credono davvero?