Lontano dall’Italia, lontano dai negozi di Milano. Marco Carta, dopo le accuse di furto aggravato alla Rinascente di Milano, è volato in Grecia. Più precisamente a Mykonos dove è stato “paparazzato” dal settimanale “Chi”. Sole, mare, baci e abbracci.
Il cantante dimentica il “bip bip” dei metal detector per ascoltare il rumore delle onde del Mediterraneo. Insieme al fidanzato Sirio non pensa alle cronache giudiziarie.
Nei giorni scorsi il legale del cantante aveva spiegato che «è tranquillo, perché è sicuro di essere innocente». Mentre Carta e la donna uscivano dalla Rinascente, intorno alle 20.30 di venerdì sera, era scattato l’allarme e gli addetti alla sicurezza sono intervenuti.
La donna (per la quale è stato convalidato l’arresto eseguito dalla Polizia locale, ma non sono state disposte misure cautelari) aveva con sé un cacciavite e sei magliette del valore complessivo di 1.200 euro a cui erano stati tolti (da qui anche l’aggravante) gli “antitaccheggio”, ma non la placchetta sensibile che ha suonato all’uscita.
Il giudice, decidendo di non convalidare l’arresto per
Carta, come riassunto dal legale, ha stabilito che non sono emersi «gravi indizi di colpevolezza, né elementi indiziari» che giustificassero l’arresto in flagranza a carico di Carta.
E ha ritenuto anche «non corretta» la ricostruzione di un addetto alla sicurezza, secondo il quale il cantante e l’amica sarebbero stati complici nel furto. Ad ogni modo, Carta, che resta indagato, dovrà affrontare un processo per direttissima che inizierà il 20 settembre.