Massimo Ranieri è stato ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo” per una lunga intervista in cui ha toccato corde per lui molto delicate, come la solitudine, gli errori commessi e l’affetto che lo legava a Toto Cutugno scomparso lo scorso 22 agosto.
La conduttrice ha chiesto al cantante come faccia a essere sempre sulla cresta dell’onda. L’artista, ricorrendo a una citazione di Totò, ha spiegato di ritenersi “un operaio dello spettacolo” e ha svelato che tornerà presto, ovvero il 14 settembre, in televisione, su Canale 5, con la sua nuova fiction “La voce che hai dentro”. “Sono tornato in Mediaset dopo 20 anni – ha raccontato -. Credo molto in questa storia. Sono felice di essere tornato sul set di una fiction. Molto cinematografica e molto televisiva. Poi c’è sempre la mia Napoli: è diventata una città bellissima.
Sono tornati a vivere, a uscire a godersi questa città”. Poi ha aggiunto: “Questa fiction mi piace proprio tanto. È giallo-rosa, come amo definirla, c’è il rosa della famiglia, ma anche il giallo di questo uomo, Michele, che lo vediamo uscire dal carcere dopo avere scontato 10 anni di galera per l’assassinio di suo padre. Ciò che vuole ardentemente fare è ricucire, rimettere insieme i cocci di questo vaso che si è rotto”.
“Sono stato strappato dai miei fratelli e sorelle e dai miei genitori a 17 anni”
L’artista ha fatto un passo indietro ripensando alla sua vita e alle scelte che l’hanno condizionata. “Ho pagato tutti i miei sbagli per dedicarmi a questo mestiere – ha ammesso con onestà – Io continuo a pagare, è una dannazione e accettiamola così, come è giusto che sia. Non può essere tutte rose, ci sono anche le spine: è umano sbagliare. Gli sbagli fanno bene alla mente, al cuore, all’anima e ti fanno crescere. Gli insuccessi fanno crescere. Il prezzo è alto. Vieni compensato di questa mancanza di mancanze che hai attraverso il pubblico che da sessant’anni mi ripaga con affetto e stima”. Poi ha aggiunto: “L’errore, in primis, è che ho lasciato la mia famiglia a 17 anni. Ero un ragazzino. Sono stato strappato dai miei fratelli e sorelle e dai miei genitori: questo è un prezzo alto. Mi sono ritrovato solo a Roma a 17 anni. Mi chiedevo chi sono? Parliamo di 55 anni fa quando venni nella Capitale. Mi è mancato l’amore di mia mamma”.
“Non avere una mia famiglia è stata una scelta”
Massimo Ranieri ha parlato di quanto gli sia mancata una famiglia tutta sua. “C’è una canzone che si chiama ‘Soli si muore’ – ha detto -. Soli non si sta bene, parliamoci chiaro. Inevitabilmente ti manca un’anima accanto, una persona che ti dà un consiglio, che ti dà una carezza, che ti accoglie quando rientri a casa. Io mi sono ritrovato per anni a parlare con il muro. Me le facevo da solo le domande. Queste sono le cose che si pagano. Poi non avere una mia famiglia, ma quella è stata una scelta. Mi sono sempre detto: ‘Non fare sciocchezze perché la famiglia è una cosa importante, quando avrai voglia di farlo sii onesto come lo sei stato nella tua carriera e vita artistica’”.
Sul matrimonio ha aggiunto: “Quando mi chiedo se voglio fare questo passo, mi guardo allo specchio e mi dico: ‘Sei certo? Devi esserne sicuro, non è roba con cui si scherza, si parla di cuori, mente, anima, non di una canzone’. Prima di fare un passo del genere ho sempre aspettato. Si dice mai dire mai, sicuramente lo spero, me lo auguro, lo desidero, anche perché non sono più un ragazzino, Silvia, ho 72 anni. E certe decisioni vanno prese con serietà e discernimento”.
“Toto era tanta roba. Per me è stato veramente un onore conoscerlo”
Silvia Toffanin nel corso dell’intervista ha mandato in onda un video del cantante napoletano insieme all’amico e collega Toto Cutugno chiedendo a Massimo Ranieri un ricordo. L’artista si è spento a 80 anni lo scorso 22 agosto. Massimo Ranieri è apparso visibilmente commosso tanto da non riuscire a trattenere le lacrime e ha detto: “Toto era tanta roba. Un uomo di onestà, signorilità, come cantautore lo conosciamo tutti. Per me è stato veramente un onore conoscerlo. Non aveva peli sulla lingua e quando mi ha detto delle cose tra un ciack e un altro o in camerino mi ha sempre detto cose che mi aspettavo mi dicesse, nel bene o nel male. Mi ha reso un uomo felice e mi ha detto delle cose di un’onestà che venivano dal cuore. Persona meravigliosa. Grazie Toto per tutto quello che ci hai lasciato”.