“Hanno condiviso ancora una volta il mio numero di telefono su una chat Telegram, domani sarò in procura per denunciare questo episodio”. Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, è finito di nuovo nel mirino di no vax e no Green pass, che lo hanno minacciato dopo gli episodi degli ultimi mesi.
Non è infatti la prima volta che l’esperto diventa bersaglio degli haters. I quali questa volta si sono spinti oltre, realizzando 35 telefonate sul numero personale di Bassetti, che era stato condiviso sui social network.
“I reati contestati dai magistrati sono pesanti —ha spiegato l’infettivologo all’Agi —. Si tratta di stalking e minacce, ma quello che mi fa rabbia è che mi sento lasciato solo: dopo 6 mesi avrei voluto vedere qualcuno a processo”. Bassetti però non intende fare marcia indietro. “Continuerò a denunciare insieme al mio avvocato.
La Digos e la polizia postale stanno facendo un lavoro egregio. Sarebbe importante mandare un messaggio forte a difesa dei medici che lavorano per lo Stato e per la campagna vaccinale”. Tre giorni fa, sulla propria pagina Instagram, l’esperto aveva raccontato di aver ricevuto una quantità enorme di insulti e attacchi meschini dopo la sua partecipazione alla trasmissione Zona Bianca su Rete 4, da cui se ne era poi andato prima della chiusura del collegamento.
“Trovo assolutamente sbagliato e controproducente continuare ad invitare nelle varie trasmissioni televisive esponenti del mondo no vax. Dopo la mia partecipazione a Zona Bianca di ieri dalla quale me ne sono andato per evitare di continuare ad ascoltare tesi e posizioni pericolose e talvolta folli, ho ricevuto una quantità enorme di insulti, minacce di morte e attacchi meschini a me e ai miei famigliari. Purtroppo questi sono gli unici argomenti di cui la maggioranza dei no vax dispone: violenza, pressappochismo, anti-scienza e complottismo. Chi gli dà spazio sbaglia”, aveva scritto lanciando una frecciatina, nemmeno tanto velata, al programma condotto da Giuseppe Brindisi.
Bassetti da mesi vive sotto scorta a causa delle minacce ricevute dal mondo no vax, così come altri colleghi, come l’infettivologa Antonella Viola. A novembre scorso la Digos aveva effettuato una serie di perquisizioni in tutta Italia nei confronti di esponenti no vax accusati di aver insultato e minacciato a più riprese il noto infettivologo. L’inchiesta, scattata dopo le querele presentate dallo stesso medico a seguito di diversi episodi ai suoi danni, era coordinata proprio dalla Procura della Repubblica del capoluogo ligure ma ha interessato agenti della Digos sparsi su tutta la Penisola.