Due paginate di intervista, un colloquio fiume, quello in cui Asia Argento si racconta per filo e per segno al Fatto Quotidiano: dagli esordi fino al MeToo, passando ovviamente per la vita privata, la carriera, la figlia, gli alti e i bassi.
Si torna a parlare ancora di Harvey Weinstein, il produttore cinematografico-orco in galera per stupro dopo la pioggia di accuse, a cui aveva preso parte anche la Argento. (Continua…)
“Mi ha violentata quando avevo appena 21 anni – ricorda -: da quel giorno tutti i festival sono diventati una persecuzione, un inferno. Una volta ero a New York per girare un film:
di notte Winstein scopre dove siamo, arriva, solita scena, dà i pugni alla porta chiusa, fino a quando ci siamo così tanto spaventati da nasconderci in un armadio“. E ancora, aggiunge: (Continua…)
“È arrivato a corrompere i portieri degli alberghi; il problema è che ci sono voluti anni per far capire all’opinione pubblica come stavano le cose, che lui era il maiale e io non ero la mignotta. E lo dico con tutto il rispetto per le prostitute”, conclude Asia Argento.
Credits intervista: Il Fatto Quotidiano