Tantissimi i giovani, soprattutto universitari, al gazebo di piazza Sraffa. I genitori commossi, Admo Lombardia: “Non ci aspettavamo tanta solidarietà”
Più di 200 persone in coda e un’attesa di ore per salvare la vita di Alessandro. La storia del piccolo di un anno e mezzo, affetto da una rara malattia genetica che colpisce soltanto lo 0.002 per cento dei bambini, ha commosso il web. E non solo. Dopo l’annuncio postato su Facebook dal papà del bimbo per trovare un donatore compatibile per suo figlio, in mattinata davanti al gazebo dell’Admo (l’Associazione donatori di midollo osseo) in piazza Sraffa a Milano si sono radunate centinaia di persone per dare una speranza al piccolo Alessandro.
Il cuore grande di Milano: in centinaia in coda al gazebo dell’Admo
Hanno atteso con pazienza: prima bisognava compilare un modulo di cinque pagine con domande dettagliate sulla persona e poi attendere di essere chiamati per il colloquio e il prelievo di un campioncino di sangue. In coda c’erano soprattutto studenti delle università Bocconi, Statale, Cattolica e Bicocca, ma anche lavoratori che hanno chiesto un giorno di permesso. “Siamo qui principalmente perché abbiamo letto della storia di Alessandro e siamo rimaste molto colpite”, spiegano alcune ragazze in coda da tre ore ormai. “Siamo venute per una buona causa: anche se non dovessimo essere compatibili con lui rimarremo disponibili in futuro”. Il tam tam sui social e sui giornali e gli appelli condivisi da cantanti e personaggi famosi ha consentito che la storia di Alessandro si diffondesse molto rapidamente, anche perché il tempo stringe: secondo i medici, molto probabilmente restano appena cinque settimane per poter trovare una persona che abbia il midollo compatibile.
“Non ci aspettavamo tutta questa affluenza: l’evento di oggi era stato organizzato dalla nostra associazione a giugno e come per ogni nostro evento programmato nelle università avevamo preso appuntamento con i ragazzi interessati tempo prima”, spiega Mirko Antonioli, consigliere di Admo Lombardia e donatore. “Poi si è aggiunta in questi giorni la storia di Alessandro e abbiamo accettato con entusiasmo di dare il nostro contributo”. E prosegue: “Ieri abbiamo mappato 140 persone, oggi l’affluenza è quasi triplicata ma stiamo correndo ai ripari: abbiamo già contattato altri due medici e infermieri per velocizzare i tempi e richiesto altre provette, perché quelle che avevamo stanno esaurendo” conclude.
Chi non fosse riuscito a dare il proprio contributo in questi due giorni in piazza Sraffa potrà iscriversi e compilare il modulo su www.admolombardia.org/registrati-on-line/ e attendere di essere chiamato dall’ospedale per fissare una data per il prelievo.