È morta in ospedale all’alba del 21 maggio Nara Almeida, la popolare modella brasiliana 24enne, blogger e star dei social network, alla quale era stato diagnosticato un cancro allo stomaco ad agosto scorso. Un tumore che pian piano ha aggredito anche altri organi e ha finito per divorarla.
Nove mesi di sofferenze durante i quali la ragazza ha lottato fino all’ultimo respiro senza mai abbandonare la speranza e la fiducia nella vita e senza mai smettere di aggiornare i suoi 4 milioni e mezzo di follower sulle sue cure e sulle sue condizioni: un modo per dare coraggio e forza a se stessa e a tutti quei malati che, come lei, erano impegnati nella lotta per la vita.
Quando Nara si è spenta nel suo letto nell’ospedale Nove de Julho di San Paolo, in Brasile, Pedro Rocha, suo fidanzato da due anni, ha comunicato la sua morte su Instagram raccogliendo due milioni di “like”: «Sfortunatamente – ha scritto – Nara è morta ieri sera dopo tanti combattimenti: volevo averla per sempre, ma lei meritava di riposare. La sua morte lascia un vuoto enorme nel mio cuore, ma lei vivrà per sempre dentro di me, sarà sempre la mia ispirazione, facendomi vedere il mondo in una luce migliore. Sono sicuro che continuerà a trasmettere la sua forza a molte persone, poiché questo era il suo obiettivo. Riposa in pace, amore mio».
Il cancro allo stomaco diagnosticato a Nara ad agosto scorso si era diffuso rapidamente ad altri organi, ma lei aveva conservato il suo spirito battagliero, condividendo sui social la sua storia anche con foto e video. Persino quando i medici le dissero che non aveva più speranze non si perse d’animo: «I medici mi hanno dato la conferma che il mio caso si è aggravato, non c’è possibilità di cura – scrisse – Ma ancora una volta vi ripeto “È solo una fase”, sono sicura che questa non sarà la mia fine». Poi, a marzo:
«Solo io e Dio sappiamo quello che ho già passato, quanti traumi, quante notti insonni di pianto per il dolore, solo lui e io sappiamo! Voglio che finisca presto, Dio, tu comprendi il mio cuore, aiutami a trovare la forza per continuare ti supplico». Alla fine di aprile, Nara intravide un piccolissimo spiraglio di luce nell’immunoterapia alla quale doveva sottoporsi: «Dopo tanti test e tanta preparazione – scrisse – i medici hanno trovato una cura che mi farà stare bene e mi darà la possibilità di salvarmi».
Infine una foto: Nara stesa e intubata nel letto d’ospedale, ma con il braccio sinistro teso verso l’alto, il braccio della guerriera che non si arrende mai. Un’immagine piena di coraggio sottotitolata: «Credo che alla fine tutto funzionerà e ne uscirò molto rafforzata e pronta ad aiutare gli altri». Non è stato così. Lunedì all’alba Nara è volata via, ma con il braccio alzato di chi esce di scena a testa alta dopo aver spinto tantissime persone (che in questi mesi l’hanno ringraziata ed elogiata sui social) a trovare il coraggio e la forza per affrontare le ore buie della vita senza arrendersi mai. Voleva aiutare gli altri, Nara. C’è riuscita. Ha vinto lei.