Avendo avuto notizia che la Rai vorrebbe disporre il mio allontanamento dal programma Ballando con le stelle, dichiaro la mia assoluta buona fede e ricordo di essere stato un parlamentare di sinistra, in linea con la mia fede politica che non può essere certo accostata a quella fascista”. Così Enrico Montesano su Facebook dopo la notizia della sua squalifica dal talent di RaiUno condotto da Milly Carlucci per via di una t-shirt nera con i simboli della Decima Mas indossata durante le prove.
“La maglietta è stata vista dai rappresentati della Rai”
“Ho precisato che la maglietta da me indossata, che fa parte di una mia collezione da anni è in vendita pubblica nei negozi italiani senza che alcuno abbia mai pensato trattarsi di uno strumento di propaganda antidemocratica – ha ribadito – Ricordo che la maglietta contiene una frase di Gabriele D’Annunzio che è liberamente riprodotta anche nei libri di studio di letteratura italiana adottati nelle scuole. Altresì aggiungo che la maglietta da me indossata è stata vista dai rappresentati della Rai sia durante le mie prove della prestazione artistica sia durante la registrazione della stessa, senza alcuna obiezione”.
Enrico Montesano si rivolge all’avvocato
“Aggiungo che il materiale montato e messo poi in onda è stato ulteriormente esaminato dai rappresentati della Rai che non hanno minimamente dubitato della regolarità e della liceità delle immagini. Ho dato mandato all’avvocato Giorgio Assumma insieme al mio agente Settimio Colangelo di esaminare la situazione per tutelare al meglio la mia identità personale e la mia onorabilità”, ha concluso.
Enrico Mentana difende Enrico Montesano
Dalla parte dell’attore si è schierato Enrico Mentana. “Montesano è stato espulso, già lo sapete – ha scritto su Instagram – Cartellino rosso, via dalla gara. E per quanto vi possa sembrare sconveniente non sono affatto d’accordo. Non do e non accetto lezioni di antifascismo. Se avessero vinto quelli per cui combatteva la Decima Mas non sarei nato e idealmente starei sempre e comunque con chi sfilava a Milano quel 25 aprile del 1945. Ma il fallo da espulsione contestato a Montesano sta dieci gradini sotto il busto di Mussolini esibito in casa della seconda carica dello Stato. Non solo. Non amo l’indignazione a scoppio ritardato”.
“Nessuno si è accorto di niente. Nessuno”
“Ieri sera – ha aggiunto – quando le immagini delle prove di ballo con la famigerata maglietta sono state trasmesse, nessuno si è accorto di niente. Nessuno. Né si era accorto di nulla chi aveva fatto le riprese di quelle prove, chi le aveva montate, chi le aveva visionate, chi le ha messe in onda. Non s’è accorto di niente chi, conduttrice, giuria e ospiti del programma, ha poi interagito con lo stesso Montesano. Chi era tra il pubblico del Teatro delle Vittorie. E nemmeno i due milioni di spettatori davanti al televisore a seguire la gara”.