Anna Bellisario è morta dopo aver mangiato un tiramisù, venduto come vegano. E’ successo lo scorso 5 febbraio. Ma tutto risale a dieci giorni precedenti, quando il 26 gennaio si era recata in un fast food con il suo fidanzato.
Una cenetta tranquilla, conclusa con il dolce che probabilmente ha messo fine alla sua vita. La giovane di soli 20 anni è subito andata in coma, e oggi le indagini sono in corso. E’ stata effettuata l’autopsia sul suo cadavere che stabilità se il decesso è realmente avvenuto per motivi legati a eventuali allergie. Intanto, sono stati estratti il video del malessere e la comunicazione tra il compagno e il 112.
Nel video si vede chiaramente Anna Bellisario sentirsi male dopo aver mangiato il tiramisù. Anche la chiamata è testimone degli ultimi momenti di coscienza della ragazza. Mentre il suo fidanzato chiede aiuto al 112, si sente la voce di lei dire ripetutamente ” ho paura”. Per poi diventare sempre più flebile, sino a perdersi del tutto. La Procura di Milano segue la traccia che vede presenza di latte nel dolce venduto come vegano. Se tutto questo risultasse vero, e la giovane fosse davvero deceduta per aver mangiato queste sostanze, l’accusa sarebbe di omicidio colposo.
Giovane di 20 anni morta dopo aver mangiato il tiramisù, Omicidio colposo
Sono già quattro gli indagati della procura di Milano. Il titolare della Glg, l’azienda produttrice del Tiramisun con marchio Mascherpa, con l’accusa di omicidio colposo. Un responsabile della stessa azienda, accusato della morte di Anna Bellisario come conseguenza di un altro reato. Due dipendenti della Glg, indagati per frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine. Intanto la ventenne ha perso la vita per un tiramisù che doveva essere vegano, ma vegano non era. Perché le etichette possono raccontarci quello che vogliono, ma non ci diranno mai la verità.
Anna Bellisario non avrebbe mai potuto pensare che una semplice cene con il suo ragazzo l’avrebbe portata a una morte così violenta e veloce. Per dieci giorni il suo corpo ha combattuto tra la vita e la morte, in coma. Ma alla fine non ce l’ha fatta e si è lasciata andare. Tutto questo probabilmente a causa di piccole tracce di latte nel tiramisù, che l’azienda non ha pensato di inserire nella descrizione del suo prodotto. Le intolleranze diventano sempre più aggressive, come diventa sempre più difficile capire cosa stiamo mangiando davvero. E i malori si susseguono l’uno dopo l’altro.