Si sono radunati in migliaia per dare l’ultimo salito a Rayan, il bambino di cinque anni morto poco dopo essere estratto da un pozzo, in Marocco. Per cinque giorni gli abitanti del suo villaggio, Ighrane, e il mondo intero sono stati con il fiato sospeso sperando nel salvataggio. Oggi 7 febbraio nel suo stesso villaggio in molti hanno voluto dirgli addio. #VIDEO A FINE ARTICOLO
Sono le 13 quando un’ambulanza porta il corpo del bambino: la piccola cassa che lo contiene è avvolta in un drappo verde dell’Islam. La cerimonia è solo per gli uomini, mentre le donne consolano Wassima, la mamma del piccolo, a sua casa. Durante i funerali un imam ha recitato una breve preghiera davanti alla famiglia e alla comunità prima della sepoltura con rito islamico: alle 14 il feretro
parte per il cimitero di Irghane, che fa parte del comune di Tamrout, dove si è consumata la tragedia. La famiglia, semplice che vive di pastorizia, non ha voluto i funerali di Stato.
La famiglia non ha scelto i funerali di Stato
Durante i funerali i partecipanti hanno voluto lasciare un loro pensiero ai microfoni dei giornali locali: “Ho più di 50 anni e non ho mai visto così tante persone a un funerale. Rayan è il figlio di tutti noi”, ha commentato un abitante del villaggio. Uno dei volontari arrivati da ogni parte del Marocco per aiutare il piccolo ha invece precisato: “Sono molto triste. Non abbiamo risparmiato sforzi per tirare fuori vivo il bambino”.
Il Marocco è ancora sotto shock: la folla si è radunata anche attorno alla casa della famiglia di Rayan per fare le condoglianza. Una tenta è stata allestita fuori dall’abitazione del nonno del piccolo: qui un via vai di persone arrivate anche da lontano porgono i loro saluti. La casa dei genitori, invece, è stata chiusa nel frattempo per permettere di completare i lavori di consolidamento, dopo che è stata sbancata una parte della vallata, nella disperata corsa contro il tempo dei soccorsi per raggiungere il bimbo. Tra chi ha voluto fare le condoglianze alla famiglia c’è anche il re Mohammed VI, ma anche Papa Francesco e presidente francese Emmanuel Macron. L’Africa si è fermata in un minuto di silenzio prima ieri sera prima della finale della Coppa d’Africa tra Egitto e Senegal. “La caduta di un bambino ha ricordato al mondo i valori dell’umanità”, ha titolato il sito della televisione pubblica Snrt.
I gesti di solidarietà verso la famiglia
Rayan è diventato per cinque giorni il bambino di tutti. Per questo non sono mancati gesti di solidarietà nei confronti della famiglia. Tra tutti quello del campione di calcio marocchino Abderrazak Hamdallah che dal suo profilo Instagram promette il dono “di una casa tutta arredata” per i genitori di Ryan.
E ancora: un tour operator Saudita offre un viaggio a la Mecca ai genitori del bambino, distrutti dal dolore, e uno all’eroe Ali Saharawi, il volontario che ha scavato a mani nude per tentare di salvare il bambino. Non sono mancate le raccolte fondi per la famiglia: c’è anche quella lanciata da Adams Centers, una delle più numerose comunità musulmane di Washington. In pochi giorni sono stati raggiunti circa 130 mila dollari.