Anche Valentino Rossi ha incrociato la strada tracciata da Gilba Milani. Fu proprio con una Cagiva 125 gestita da Lusuardi e concessa da Milani che Rossi quindicenne iniziò la sua avventura nella Sport Production. Fino al titolo italiano. #FOTO A FINE ARTICOLO
Gilberto, settimo di nove fratelli, era nato a Milano nel maggio del 1932. Persona affettuosa e di gran cuore, negli ultimi mesi era ancora in buona salute, ma aveva sofferto profondamente per la morte della amatissima moglie. Lascia una figlia, Laura, e i nipotini. Un abbraccio affettuoso a loro e a tutti coloro che gli hanno voluto bene.
Da pilota, fin dal ’59 anche nel mondiale, Milani aveva fatto gran belle cose, prima con Mondial e MV, poi con tante moto diverse ma soprattutto con le Aermacchi Ala d’Oro monocilindriche nelle varie classi, dalla 250 fino alla 350 e alla 500. Lui fu forse il miglior interprete della “monocilindrica aste e bilancieri più veloce del mondo”.
Dal 1962 alla Schiranna come meccanico e poi come responsabile tecnico e direttore sportivo, fu secondo a Imola nel Nazioni del ’69 dietro alla MV di Alberto Pagani.
In quella stagione, in sella al “Macchi” maggiorato Gilberto finì al nono posto della classe maggiore; ma fu anche costretto ad appendere il casco al chiodo dopo una tremenda caduta ad Abbazia quando era al comando di una 500 bagnata. Si era ripreso bene, ma il suo passo restò zoppicante per sempre.
Con lui e con Ezio Mascheroni nacquero sul lago di Varese tanti progetti: le bicilindriche due tempi 250 e 350 per Pasolini e poi per Villa, quattro volte campione del mondo; più avanti anche la 500 quattro cilindri dei fratelli Castiglioni che vincerà negli anni Novanta con Lawson e Kocinski.