Nicola Savino ha raccontato il dramma che ha dovuto affrontare sin da bambino per la malattia di una persona molto vicina a lui.
Nicola Savino è un conduttore radiofonico e televisivo molto amato nel panorama italiano. La sua carriera in radio è cominciata nel 1984, nell’emittente locale Radio Sandonato, e nei 5 anni successivi il conduttore ha cominciato a contattare diversi network radiofonici proponendosi inizialmente come regista.
Nel 1989 è arrivata la risposta positiva da Claudio Cecchetto che lo ha voluto nella sua Radio Deejay. All’inizio ha curato la regia di W Radio Deejay, programma condotto da Marco Baldini e Fiorello, e poi di Baldini Ama Laurenti, con Marco Baldini, Amadeus e Luca Laurenti.
Dopo essersi fatto conoscere dal grande pubblico, nel 1996 è diventato autore del Festivalbar, del quale ha curato le edizioni fino al 2004. Contemporaneamente, dal 1998 al 2002, è stato autore de Le Iene. Nel 2009 e 2010 ha condotto due edizioni di Colorado Cafè.
Savino conta esperienze anche al cinema: ha recitato nel film Agente matrimoniale con Corrado Fortuna, e poi ha interpretato un cameriere nel film Mi fido di te con Ale e Franz. Ha inoltre doppiato Will il Krill in Happy Feet 2 e il bradipo Flash in Zootropolis.
In un’intervista il conduttore ha raccontato della brutta malattia che ha colpito suo padre e che ha avuto conseguenze anche sulla vita di Savino. Il conduttore ha rivelato che suo padre ha sofferto una depressione molto forte proprio quando lui è nato e ha convissuto con questa malattia per tutta la vita, peggiorando nel tempo.
Savino e sua sorella hanno sofferto molto per la condizione del padre, ma gli sono sempre stati vicini. Non è stato semplice crescere con questa situazione, considerando anche che da piccolo il conduttore, per via di un errore umano, ha perso il mignolo e per molti anni ha usato una protesi; ciò non ha fatto altro che aggravare il resto.
L’addio al padre
Nonostante le difficoltà, Nicola Savino e sua sorella sono rimasti sempre vicino al padre, in particolare negli ultimi 15 anni di vita dell’uomo durante i quali il conduttore ha recuperato il rapporto col genitore. Grazie ai guadagni di Colorado, ha spiegato Savino, è riuscito ad acquistare una casa per il padre vicino alla sua, così da rimanergli sempre accanto.
L’uomo è scomparso nel 2014 e Savino ha ricordato con commozione l’abbraccio che il padre ha dato a lui e sua sorella, affermando di non essere stato, secondo lui, un buon genitore. Ma Savino è stato di tutt’altra idea: “Lui amava me, io amavo lui. Lui ha avuto dei problemi” ha detto, spiegando che non ha mai smesso di volergli bene.