Svolta nelle indagini sul ferimento di Noemi, la bambina di 4 anni colpita per errore in un agguato venerdì scorso, 3 maggio, nel centro di Napoli, in piazza Nazionale. Fermato l’uomo accusato di aver sparato tra la folla per tendere un agguato a Salvatore Nurcaro, e anche chi lo avrebbe aiutato a fuggire. Sarebbero due, al momento, le persone individuate. Fondamentali nelle indagini gli accertamenti tecno-scientifici sui filmati della videosorveglianza.
I dettagli saranno resi noti dal procuratore Giovanni Melillo in una conferenza stampa. Intanto continuano ad arrivare messaggi di solidarietà all’ospedale Santobono, dove è ricoverata Noemi e dove, ieri sera, centinaia di persone hanno sfilato con fiaccole e candele per mostrare vicinanza alla famiglia. La bimba ferita gravemente da una pallottola vagante resta ricoverata in terapia intensiva, ma è migliorata la sua funzione respiratoria, tanto che i medici hanno potuto ridurre “l’apporto di ossigeno mediante ventilazione”.
La famiglia si aggrappa per la prima volta alla fondata sensazione che la piccola potrebbe davvero uscire dal tunnel: ma non va dimenticato, ammoniscono i rianimatori, “che la sua prognosi è ancora riservata”.
Le persone fermate sono due: Armando Del Re, accusato di essere l’esecutore materiale, e il fratello Antonio Del Re. Il primo è stato individuato tramite le immagini di videosorveglianza che lo avevano ripreso in volto, a fermarlo stamattina all’alba sono stati i Carabinieri che lo hanno rintracciato in provincia di Siena.
Il fratello, responsabile di aver aiutato il killer nella pianificazione e di averlo protetto nei giorni successivi all’agguato, è stato invece rintracciato dalle forze dell’ordine in un paese della provincia di Napoli, Nola. Il contesto in cui tutto è avvenuto è legato alla camorra, ma ancora sono da chiarire i dettagli. “Siamo in pieno contesto camorristico”, ha sottolineato il procuratore Giovanni Melillo.
Quanto alla bambina la piccola Noemi stamattina si è svegliata, dopo 7 giorni di coma indotto. Grande emozione tra i medici e gli infermieri dell’ospedale Santobono di Napoli, dove la piccola era ricoverata in Terapia intensiva.