Decine di palloncini gialli hanno accompagnato l’uscita dalla chiesa di Santa Maria del Soccorso a Cura della bara che contiene il corpo del piccolo Matias. I funerali del bambino ucciso dal padre si sono tenuti oggi a Vetralla, piccolo comune del Viterbese. L’amministrazione comunale, con il sindaco presente in prima persona, e i cittadini si sono stretti in un forte abbraccio alla mamma e ai familiari del piccolo.
All’interno della chiesa c’erano anche il preside, le maestre e i compagni di scuola del bambino. Anche loro hanno voluto essere presenti all’ultimo saluto. La bara bianca è uscita dalla chiesa seguita dal parroco, dai familiari e dal primo cittadino di Vetralla. Il via libera alla cerimonia funebre di Matias è arrivato dopo che ieri è stata eseguita l’autopsia sul suo cadavere. Fra sessanta giorni verrà resa pubblica la relazione del medico legale che si è occupato dell’esame.
La mamma, non ha retto e durante l’ingresso e prima dell’uscita, ha più volte abbracciato la piccola bara. “Sei l’amore mio – ha detto come in una preghiera costante – Matias sei l’amore mio”.
Il papà di Matias interrogato ieriLa chiesa di Santa Maria del Soccorso a Cura si trova non lontano dall’appartamento in Stradone Fazi dove è avvenuto l’omicidio. Il padre del bambino, Mirko Tomkov, 44 anni, è accusato di omicidio volontario. Ieri è stato interrogato e la gip Savina Poli ha poi convalidato l’arresto e ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di omicidio.
L’uomo è apparso lucido e vigile e l’interrogatorio, stando a quanto si apprende, è durato circa un’ora e trenta.Matias ucciso dal papà con una coltellata alla golaSecondo le ricostruzioni, nel primo pomeriggio di martedì 16 novembre Mariola Rapaj è rientrata a casa dal lavoro e ha trovato Matias senza vita in camera da letto. In un’altra stanza, privo di sensi, c’era l’ex compagno. Per quest’ultimo era stato disposto un divieto di avvicinamento sia nei confronti del bimbo che della donna.
Tomkov sarebbe andato a casa dei due, avrebbe citofonato mentre il figlio era solo in casa e quest’ultimo gli avrebbe aperto la porta di casa. Stando a quanto emerso dalle indagini, il 44enne avrebbe tappato naso e bocca al figlio con dello scotch e poi lo avrebbe colpito alla gola con un coltello trovato in un cassetto della cucina.